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Il dato. Rotta balcanica: calo del 72% nei flussi migratori illegali

Roma, 7 agosto 2024 – Negli ultimi mesi, si è osservato un significativo calo dell’immigrazione illegale in Serbia e lungo l’intera rotta balcanica. Questo risultato è stato annunciato dal ministro dell’Interno serbo, Ivica Dačić, durante un incontro a Belgrado con il suo omologo austriaco, Gerhard Karner. Secondo Dačić, una delle principali ragioni di questo calo è l’eccellente collaborazione tra le forze di polizia serbe e austriache.

Dačić ha citato i dati di Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che indicano un calo del 72% dei migranti illegali lungo la rotta balcanica nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Nei primi sei mesi dello scorso anno, sono stati registrati 54.014 attraversamenti illegali del confine serbo, mentre nello stesso periodo di quest’anno il numero è sceso a 10.389.

Il ministro serbo ha sottolineato l’importanza dell’accordo recentemente concluso tra la Serbia e Frontex per il rafforzamento dei controlli alle frontiere. Inoltre, ha elogiato la stretta collaborazione con le forze dell’ordine austriache nella lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e al traffico di stupefacenti. Questa cooperazione si estende anche all’Ungheria, con un focus particolare sulla sorveglianza delle frontiere e il contrasto all’immigrazione illegale e alle bande di trafficanti di esseri umani.

Come parte di questa collaborazione trilaterale, lungo il confine tra Serbia e Macedonia del Nord, sono stati dislocati 20 poliziotti austriaci e altrettanti ungheresi a supporto dei colleghi serbi. Dačić ha fornito dettagli sulle nazionalità dei migranti che hanno tentato di entrare illegalmente in Serbia: il 37% erano siriani, il 24% afgani, l’8% turchi, il 7% marocchini e il 3% pakistani. Inoltre, ha specificato che dall’inizio dell’anno, il 46,8% dei migranti illegali è entrato dalla Bulgaria, mentre il 38,1% dalla Macedonia del Nord.

Il ministro austriaco Karner, dal canto suo, ha espresso grande soddisfazione per la collaborazione con Serbia e Ungheria. Durante la sua visita a Belgrado, ha incontrato anche il presidente serbo Aleksandar Vučić e il premier Milos Vučević, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale nella gestione delle frontiere e nella lotta contro l’immigrazione illegale.

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