Roma, 31 maggio 2023 – Il Decreto flussi, nella sua attuale configurazione, svolge un ruolo cruciale per garantire la sopravvivenza di settori produttivi strategici in Italia, come l’agricoltura, il turismo, l’industria alberghiera, l’edilizia e l’autotrasporto. Tuttavia, secondo il presidente dell’associazione datoriale Cifa Italia, Andrea Cafà, il decreto non garantisce l’ingresso di lavoratori professionalmente qualificati nel paese, ma spesso accoglie persone prive di adeguate competenze linguistiche, competenze specifiche e conoscenze basilari sulla salute e sulla sicurezza sul luogo di lavoro.
Secondo Cafà, le conseguenze di questa situazione sono evidenti e complesse. La mancata integrazione sociale, l’isolamento, l’elevato numero di assenze dal lavoro dovute a numerosi infortuni, l’aumento dei costi sanitari e per l’Inail, la bassa produttività delle imprese e la riduzione della crescita complessiva dell’Italia sono solo alcune delle problematiche che emergono.
Di fronte a questo scenario, Cifa Italia propone un modello di gestione che si integri con lo spirito del Decreto flussi e preveda la formazione dei lavoratori nei paesi di provenienza. Secondo l’associazione, ciò avrebbe benefici per le persone, le imprese e il paese nel suo complesso. Tale modello sarà presentato nel corso di un evento che Cifa Italia terrà durante il Festival del Lavoro 2023 a Bologna. L’assise annuale dei consulenti del lavoro è considerata il contesto più idoneo per discutere di un tema così attuale e per proporre la soluzione individuata.
L’immigrazione lavorativa rappresenta una sfida significativa per molti paesi, inclusa l’Italia. La necessità di bilanciare le esigenze dei settori produttivi con la garanzia di qualità e sicurezza sul posto di lavoro richiede un approccio equilibrato e consapevole. L’apertura verso l’immigrazione può portare vantaggi economici e contribuire alla diversità culturale, ma deve essere gestita con cura affinché si traduca in un reale beneficio per tutti gli interessati.
È importante sottolineare che il Decreto flussi è un meccanismo in continua evoluzione e che può essere adattato per affrontare le sfide e le criticità emerse nel corso del tempo. L’interazione tra le associazioni datoriali, il governo e gli altri attori coinvolti nel processo decisionale può contribuire a individuare soluzioni più efficaci e garantire un’immigrazione lavorativa di successo.