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Il Governo frena sul reato di clandestinità

Al posto del reato di immigrazione clandestina il Governo ha in mente la creazione di un’aggravante. Spiragli per una futura regolarizzazione dei lavoratori domestici

ROMA, 16-17 maggio 2008 – Il governo non proporrà più l’introduzione del reato di immigrazione clandestina.

E’ la posizione espressa venerdì dal ministro dell’Interno Roberto Maroni.

Nelle intenzioni del governo l’eventuale reato di immigrazione clandestina sarà una decisione del parlamento. L’ipotesi scompare quindi dal documento che il governo sta preparando e che è ancora in fase di elaborazione.

Al posto del reato di immigrazione clandestina il Governo ha in mente la creazione di un’aggravante, utilizzando le norme del codice penale gia’ esistenti, con l’obiettivo di colpire gli extracomunitari irregolari che delinquono o che sono socialmente pericolosi.  Al momento si ipotizza che l’introduzione dell’aggravante avvenga per decreto legge.

Maroni ha sottolineato nella giornata di sabato che "Non ci puo’ essere sanatoria per chi e’ entrato irregolarmente" ma che "terrà conto naturalmente di quelle situazioni che hanno un forte impatto sociale, come il caso delle badanti".

”Escludo la possibilità di fare delle sanatorie – ha ripetuto Maroni – la sanatoria appartiene alla stessa categoria dell’indulto e noi siamo contrari all’indulto e alle sanatorie indiscriminate".

Sullo stesso teme è poi intervenuta il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che chiesto al governo una previsione normativa a parte per persone immigrate oggi clandestine in Italia ma di fatto occupate con funzioni di badante e di colf. "Il giusto e doveroso giro di vite sull’immigrazione non può non tener conto – ha spiegato il ministro – del problema relativo a badanti e collaboratori domestici ancora non regolarizzati senza i quali l’Italia vivrebbe un dramma socio-assistenziale che coinvolgerebbe le famiglie con minori, anziani e portatori di handicap". "Senza ipotizzare alcuna sanatoria indiscriminata – ha sottolineato la Carfagna – ho posto alla Presidenza del Consiglio la necessità di ricercare una fattispecie diversa per questi immigrati, valutandone tempi e modi per una rigida e controllata regolarizzazione".  

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