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Il Governo spinge sui rimpatri dei migranti irregolari: pressione su Prefetti e Questori

Roma, 18 febbraio 2025 – Il governo italiano ha lanciato un nuovo input a prefetti e questori affinché aumentino i rimpatri degli stranieri irregolari. Il messaggio è stato ribadito nel corso della Conferenza sulle linee d’indirizzo per le politiche di contrasto all’immigrazione irregolare, alla quale hanno partecipato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Uno dei punti chiave della strategia dell’esecutivo resta l’accordo con l’Albania, nonostante le difficoltà incontrate nella sua attuazione. “Siamo determinati a trovare una soluzione ad ogni ostacolo che appare”, ha dichiarato Meloni, confermando l’intenzione di procedere con il progetto. La premier incontrerà il commissario europeo per gli Affari interni e la Migrazione, Magnus Brunner, il quale ha espresso il proprio sostegno all’Italia nel protocollo con Tirana.

Il nodo dell’Albania e il ruolo della Corte di Giustizia

Uno degli ostacoli principali all’attuazione del protocollo con l’Albania riguarda le mancate convalide da parte dei giudici italiani sul trattenimento dei richiedenti asilo nei centri albanesi. Questo sulla base di una sentenza della Corte europea di Giustizia che impone criteri molto rigidi per la definizione di “Paese sicuro”. Il 25 febbraio la Corte discuterà il tema e successivamente emetterà una sentenza. L’auspicio del governo, ha affermato Meloni, è che la decisione non comprometta le politiche di rimpatrio italiane ed europee.

Per superare l’impasse, l’esecutivo sta valutando la possibilità di trasferire in Albania non più i richiedenti asilo, ma gli irregolari con decreto di espulsione già trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). Parallelamente, gli uffici legislativi di Palazzo Chigi e del Viminale sono al lavoro su un provvedimento che consenta di rendere operativi i centri albanesi.

L’aumento dei rimpatri: numeri e obiettivi

L’azione del governo ha già prodotto un incremento dei rimpatri: nel 2024 ne sono stati effettuati 5.406, rispetto ai 4.743 del 2023, ai 4.304 del 2022 e ai 3.837 del 2021. “Per il terzo anno di fila si è registrato un incremento tra il 15 e il 20%”, ha evidenziato Piantedosi, pur ammettendo che i numeri non sono ancora soddisfacenti. “Dovremmo fare di più, ma rispetto al 2022 abbiamo espulso 1.300 persone in più, eliminando 1.300 potenziali fattori di insicurezza per i cittadini”.

Nel corso della Conferenza, alla quale ha partecipato anche il capo della Polizia Vittorio Pisani, è stato chiesto ai prefetti e ai questori di intensificare gli sforzi sui rimpatri. I dati del Viminale indicano che gli stranieri irregolari tendono a delinquere più dei regolari e degli italiani: su un totale di 822.801 persone arrestate o denunciate nel 2024, il 34,72% sono stranieri, con percentuali particolarmente elevate per reati come rapine (52,47%), furti (47,84%) e violenza sessuale (43,99%).

Le critiche dell’opposizione

Le scelte del governo non sono esenti da critiche. Matteo Renzi (Italia Viva) ha accusato Meloni di “spendere soldi per un progetto contra legem”, ironizzando sul fatto che la prossima riunione di prefetti e questori potrebbe tenersi direttamente a Tirana. Anche il Partito Democratico, con esponenti come Simona Bonafè, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro, Matteo Mauri e Matteo Orfini, ha attaccato la strategia dell’esecutivo. “Continuare a insistere sull’Albania, ignorando le evidenti criticità emerse, significa solo perseverare nell’errore e sprecare risorse pubbliche, già oltre il miliardo di euro”.

Nonostante le polemiche, il governo appare deciso a proseguire sulla linea della fermezza, ribadendo la necessità di governare i flussi migratori “secondo le indicazioni dei cittadini” e di potenziare i rimpatri come strumento di contrasto all’immigrazione irregolare.

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