Il nuovo bando per il reclutamento di personale ATA richiede la cittadinanza italiana o Ue, ignorando le nuove norme sulle assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Asgi: “Modificarlo e posticipare i termini”
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AGGIORNAMENTO: No ai bidelli stranieri? Il ministero ci ripensa (ma non ammette l'errore)
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Roma – 23 settembre 2014 – Da oltre un anno, la legge prevede che anche gli stranieri titolari di un permesso per lungo soggiornanti, la cosiddetta carta di soggiorno, possono essere assunti nella Pubblica Amministrazione.
Un'ecccezione non di poco conto, se si considera che oltre la metà degli immigrati in Italia hanno in tasca quel documento. La Pubblica Amministrazione, però, sembra spesso ignorare la legge.
L'ultimo caso è quello del Ministero dell'Istruzione, che all'inizio di settembre ha pubblicato un bando per reclutare personale Ausiliario, Tecnico e Amministrativo per i prossimi tre anni scolastici. Si va dai bidelli ai segretari, passando per cuochi e infermieri.
Tra i requisiti di ammissione, però, ce n'è uno che esclude a priori tutti gli stranierio. Per presentare domanda serve infatti la “cittadinanza italiana o di uno stato membro dell'Unione Europea”.
“È inspiegabile”, “un evidente errore materiale” denunciaa l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione. La ‘legge europea 2013’ (L. n. 97/2013, art. 7), ricorda, “ha esteso l’accesso alla funzione pubblica anche “ai familiari di cittadini di Stati membri UE, ai ‘lungo soggiornanti’ di cui alla direttiva 109/2003 e ai rifugiati e titolari di protezione sussidiaria”.
L'Asgi chiede quindi al Ministero di eliminare la clausola sulla cittadinanza. Bisognerebbe poi posticipare il termine per la presentazione delle domande (attualmente fissato all’8 ottobre) per “consentire la diffusione della notizia e l’effettiva possibilità di partecipazione dei cittadini stranieri a parità di condizione con quelli italiani e di altri Stati membri UE”.
Stranieriinitalia.it