“È inaccettabile che, nel nostro mondo, il lavoro fatto da schiavi sia diventato moneta corrente”. Messaggio per la conferenza dell’Ilo
Città del Vaticano -28 maggio 2014 – È preoccupante che tante persone debbano lasciare il loro Paese in cerca di lavoro, è inaccettabile che diventino schiavi. Tra tratta è un crimine contro l’umanità, bisogna unire le forze per sradicarla.
Lo scrive papa Francesco in un messaggio per la 103ª sessione della conferenza dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, che inizia oggi a Ginevra.
Oltre alla disoccupazione, sottolinea Bergoglio, “un altro grave problema, correlato al precedente, che il nostro mondo deve affrontare è quello della migrazione di massa: già il notevole numero di uomini e donne costretti a cercare lavoro lontano dalla loro Patria è motivo di preoccupazione. Nonostante la loro speranza per un futuro migliore, essi frequentemente incontrano incomprensione ed esclusione per non parlare di quando fanno l’esperienza di tragedie e disastri”.
“Avendo affrontato tali sacrifici – continua il Papa – questi uomini e donne spesso non riescono a trovare un lavoro dignitoso e diventano vittime di una certa “globalizzazione dell’indifferenza”. La loro situazione li espone ad ulteriori pericoli, quali l’orrore della tratta di esseri umani, il lavoro coatto e la riduzione in schiavitù. È inaccettabile che, nel nostro mondo, il lavoro fatto da schiavi sia diventato moneta corrente”.
“Questo non può continuare! La tratta di esseri umani è una piaga, un crimine contro l’intera umanità. È giunto il momento di unire le forze e di lavorare insieme per liberare le vittime di tali traffici e per sradicare questo crimine che colpisce tutti noi, dalle singole famiglie all’intera comunità mondiale” esorta Francesco.
Poi, il papa chiede di “rafforzare le forme esistenti di cooperazione e di stabilire vie nuove per accrescere la solidarietà”. Tra le altre cose, serve “uno sforzo coordinato per incoraggiare i governi a facilitare gli spostamenti dei migranti a beneficio di tutti, eliminando in tal modo la tratta di esseri umani e le pericolose condizioni di viaggio”.