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Il Papa: “Tratta, lavoro forzato e prostituzione crimini contro l’umanità”

Il tweet di Francesco contro le “schiavitù moderne”. Oggi è la Giornata Internazionale del Ricordo della Tratta degli Schiavi e della sua Abolizione

 

Città del Vaticano – 23 agosto 2016 – La schiavitù non è finita, ha solo cambiato forma e spesso colpisce donne e uomini migranti. Anche nei campi italiani, dove si lavora sotto la minaccia dei caporali, o sui marciapiedi delle nostre città, dove ci sono donne costrette a prostituirsi. 

“Il traffico di esseri umani, di organi, il lavoro forzato, la prostituzione sono schiavitù moderne e crimini contro l’umanità” scrive oggi sul suo account Twitter papa Francesco. Un concetto ribadito già altre volte dal pontefice, ad esempio lo scorso 12 agosto, quando visitando una casa rifugio per vittime della tratta a Roma, parlò di ”un delitto contro l’umanità” e “una piaga nel corpo dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo”.

Le parole del Papa arrivano nella “Giornata Internazionale del Ricordo della Tratta degli Schiavi e della sua Abolizione”. Istituita dall’Unesco, ricorda la rivolta degli schiavi ad Haiti iniziata nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1791, che dopo anni di lotte li rese liberi dal giogo dei padroni e delle potenze coloniali. 

“Fu un punto di svolta per l’umanità, con un  grande impatto nell’istituzione di diritti umani universali, per cui siamo tutti debitori” ricorda  Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco. “Il successo di questa ribellione, condotta dagli schiavi stessi, è oggi una profonda fonte di ispirazione per la lotta contro ogni forma di servitù, pregiudizio, discriminazione razziale e ingiustizia sociale che sono un’eredità della schiavitù”.

 

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