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Il Piano Mattei: cooperazione e investimenti per l’Africa, obiettivi e sfide

Roma, 18 novembre 2024 – Il Governo italiano ha presentato alle Camere la prima relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano Mattei, delineando le principali azioni messe in campo per rafforzare la cooperazione con l’Africa. Con un finanziamento iniziale di oltre 600 milioni di euro, il piano punta ad avviare nuovi progetti entro il 2025 e a consolidare il rapporto con la Commissione europea, grazie anche alla presenza di un funzionario di Bruxelles presso Palazzo Chigi.

Progetti e investimenti chiave

La relazione, composta da 35 pagine, elenca 22 progetti pilota che spaziano dalla realizzazione di infrastrutture all’istruzione, dall’economia verde allo sviluppo agroalimentare. Tra i più significativi:

  • Fase 2 del Corridoio di Lobito: un’importante connessione ferroviaria tra Angola e Zambia, per il cui sviluppo l’Italia potrebbe contribuire con fino a 300 milioni di euro, collaborando con USA e UE.
  • Kenya e biocarburanti: 71 milioni di euro dal Fondo italiano per il clima, in partnership con il Ministero dell’Agricoltura keniota ed Eni Kenya, per ampliare la produzione di olio vegetale destinato a biocarburanti avanzati. Il progetto, sostenuto anche dalla International Finance Corporation, prevede un investimento complessivo di circa 200 milioni.

Tuttavia, non mancano le criticità: secondo alcune ONG e un’indagine del programma Report, il progetto in Kenya avrebbe già assorbito 75 milioni di euro senza benefici concreti per i contadini locali, con coltivazioni di ricino fallimentari e terreni contaminati. Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), ha denunciato il rischio di “neocolonialismo” e richiesto un’indagine ONU.

Un piano per il futuro

Il Piano Mattei mira a consolidare la cooperazione con l’Africa su vari fronti. Oltre ai nove Paesi attualmente coinvolti, il governo sta avviando colloqui con Ghana e Angola per ampliare il raggio d’azione. Tra le iniziative, figurano:

  • Educazione: un programma di sostegno all’istruzione primaria in Costa d’Avorio e una scuola di ospitalità a Hurghada, in Egitto.
  • Economia verde: un progetto per la green economy in Etiopia.
  • Agroalimentare: la creazione di un polo di sviluppo in Mozambico.

Il governo italiano vede queste azioni come parte integrante della strategia per frenare i flussi migratori irregolari, rafforzata dai centri di accoglienza in Albania.

Sinergie europee e visione strategica

La relazione evidenzia l’importanza di un dialogo strutturato con la nuova Commissione europea, integrando il Piano Mattei con l’iniziativa Global Gateway dell’UE. L’obiettivo è condividere non solo singole iniziative, ma anche una visione strategica di lungo periodo per lo sviluppo sostenibile e la stabilità in Africa.

Critiche e riconoscimenti

Le politiche migratorie del governo, ispirate al cosiddetto “modello Meloni”, hanno ricevuto attenzione internazionale. Il Sunday Times ha rivelato che il governo laburista britannico sta considerando accordi simili con Kurdistan e Vietnam. Per Fratelli d’Italia, questo rappresenta una conferma del successo delle strategie italiane, che stanno diventando un modello per l’Europa.

Il Piano Mattei rappresenta una sfida ambiziosa per il Governo Meloni: da un lato, un’occasione per rafforzare la leadership italiana nella cooperazione internazionale; dall’altro, un banco di prova su temi sensibili come sostenibilità, etica degli investimenti e rapporti con i partner africani. La vera sfida sarà garantire che i progetti realizzati producano benefici concreti e duraturi per le comunità locali, evitando di alimentare tensioni o vecchie logiche di sfruttamento.

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