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Il programma di Obama sull’immigrazione

Dalle regolarizzazione alla burocrazia più efficiente, ecco i punti principali. Focus su Foreignersinuk.co.uk Roma – 5 novembre 2008 – Il prossimo inquilino della Casa Bianca riuscirà a portare in porto la riforma dell’immigrazione? Vediamo i punti principali del suo programma.

Barack Obama vuole far uscire dall’ombra i milioni di clandestini che vivono negli Usa. Propone quindi che quanti non hanno avuto problemi con la legge paghino una multa, imparino l’inglese, si mettano in regola e in futuro possano diventare cittadini.

Per disincentivare gli ingressi illegali, vuole colpire chi assume clandestini, anche con la creazione di  un nuovo sistema che permetta ai datori di lavoro di verificare se i loro dipendenti possono lavorare negli U.S.A.  Propone inoltre un’iniezione di uomini, infrastrutture e tecnologia per rendere i confini più sicuri.

Bisognerebbe poi mettere mano anche alla burocrazia dell’immigrazione, oggi inefficiente, per bilanciare i bisogni dei lavoratori e dell’economia americana e quelli dei sempre più numerosi immigrati legali. L’obiettivo è tenere le famiglie unite e rispondere alla domanda che i datori di lavoro non riescono a coprire.
   
Il nuovo presidente vuole ha firmato anche il citizeship Promotion Act per rendere più eque le tariffe delle domande di immigrazione, abbassare i costi delle richieste di cittadinanza e dare fondi agli Stati per promuovere le naturalizzazioni.  Ha inoltre firmato una legge per velocizzare e rendere più accurati i controlli dell’FBI, che spesso rallentano per mesi o anni le domande di immigrati in regola con la legge.

Nel suo programma, Obama guarda infine ai 30mila immigrati che, pur non avendo la cittadinanza, militano nell’esercito americano (un centinaio sono morti in Iraq e Afghanistan). Per loro prevede procedure più veloci per diventare americani.

Per saperne di più:

"Obama’s immigration plan" di Federica Gaida (www.foreignersinuk.co.uk)

Vedi anche:

Videoblog: Obama parla di immigrazione

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