Roma, 12 aprile 2022 – Gli effetti socio-economici della pandemia acuiscono le vulnerabilità dei rifugiati, aumentano fragilità e marginalità sociale. Il sistema d’accoglienza a più di due anni dal superamento dei decreti sicurezza non riesce ad uscire dalla logica dell’emergenza, mentre nel 2021 gli sbarchi sono raddoppiati rispetto all’anno precedente.
Le migrazioni spariscono dai media ma non cessano gli abusi in Libia, le morti in mare e i respingimenti indiscriminati alle frontiere. E cresce il numero delle donne rifugiate che hanno subito torture nei Paesi d’origine. Sono questi i punti qualificanti del Rapporto 2022 del Centro Astalli, il Servizio dei Gesuiti ai rifugiati, presentato oggi dal cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali Ue, dalle vice ministra degli Esteri, Marina Sereni, e da padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli.
“Nel 2021 sono 67.040 i migranti arrivati in Italia via mare, quasi il doppio rispetto ai 34.154 dell’anno scorso – si legge nel Rapporto – i minori stranieri non accompagnati sono stati 9.478, a fronte dei 4.687 del 2020. “Ancora oggi circa due migranti su tre sono ospitati nei Cas, i centri di accoglienza straordinaria pensati per far fronte all’arrivo dei grandi numeri”, rileva anche il servizio ai rifugiati dei Gesuiti, mentre “il sistema dell’accoglienza diffusa (Sai), con piccoli numeri e progetti d’integrazione più mirati accoglie solo circa 25.000 persone delle 76.000 presenti nelle strutture convenzionate”.