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Il Regno Unito guarda all’estero per i CPR: Starmer apre ai centri di detenzione migranti fuori dai confini

Roma, 15 maggio 2025 – Il primo ministro laburista britannico Keir Starmer ha annunciato ufficialmente l’intenzione del suo governo di negoziare accordi con Paesi terzi per il trasferimento dei migranti irregolari verso centri di raccolta esteri, similmente a quanto previsto dall’intesa tra Italia e Albania.

L’annuncio è arrivato a margine di un incontro con il premier albanese Edi Rama, segnando una svolta nella linea politica del Partito Laburista in materia di immigrazione. Il nuovo orientamento arriva in risposta alla pressione politica esercitata da Reform UK, il partito di destra guidato dall’ex leader pro-Brexit Nigel Farage, in forte ascesa nei sondaggi.

Secondo quanto dichiarato da Starmer, l’obiettivo è di rilanciare una stretta sull’immigrazione irregolare, proponendo soluzioni alternative al congestionamento del sistema britannico e cercando di dare un segnale forte all’elettorato sensibile al tema dei confini e della sicurezza.

Il premier britannico ha evocato il modello dei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio), riprendendo l’accordo firmato fra il governo italiano e quello albanese che prevede la detenzione temporanea di migranti in attesa di rimpatrio in strutture localizzate in un Paese straniero. Una mossa che potrebbe aprire a nuovi scenari europei sull’esternalizzazione della gestione migratoria, con potenziali implicazioni umanitarie e giuridiche ancora tutte da chiarire.

Il governo laburista, che ha fatto della lotta all’immigrazione illegale uno dei suoi capisaldi politici in questo momento, sembra dunque intenzionato a proseguire sulla linea dura, pur cercando di distinguersi dalle derive più estreme promosse dalla destra populista.

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