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Nicolini: “Bossi-Fini-Maroni risposta ignominiosa a domanda umanitaria”

Il sindaco di Lampedusa a Bruxelles: "È colpa di Maroni se si indaga sui supersiti. Cambiare la politica comunitaria sull’asilo, non lo si può chiedere a nuoto"

Bruxelles 24 ottobre 2013 –  La recente tragedia di Lampedusa mette in evidenza l'esigenza di ''cambiare'' la legge italiana sull'immigrazione e la politica comunitaria in tema di asilo.

Ne è convinta il sindaco dell’isola, Giusi Nicolini, che oggi ha incontrato a Bruxelles, insieme al governatore siciliano Rosario Crocetta, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.

Dal vertice dei capi di Stato e di governo europei in corso oggi e domani Nicolini dice di aspettarsi che “cambi la politica di asilo in Europa''. ''Non e' piu' possibile che l'asilo venga chiesto a nuoto''. Bisognerebbe concederlo “prima che salgano sui barconi per dare a queste persone la possibilità di non morire, altrimenti naufraga anche l’idea dell’Europa”.

Nicolini parla di “una politica ingiusta anche verso di noi che accentua la marginalità geografica e la marginalizzazione sociale. L’Italia deve avere una strategia e non spendere le risorse che l’Europa concede secondo una logica emergenziale che scarica su Lampedusa tutte le assurdità e le incongruenze di un sistema normativo che fa acqua da tutte le parti”.

Dall'Europa, continua, ''mi aspetto che si superi la risposta del nostro paese, perchè Mare Nostrum non e' una risposta: oggi 127 persone sono state salvate dalla guardia costiera italiana a 5 miglia da Lampedusa, passando indenni una barriera di 5 navi”. Secondo il primo cittadino dell’isola non è una risposta nemmeno l’europeo Frontex: «I naufragi vengono limitati, ma non si fermano cosi. Anche con Frontex, sottolinea il sindaco, “i naufragi vengono limitati, ma non si fermano così”. Ù

Quanto all’attuale legge italiana sull’immigrazione, Nicolini la definisce “una risposta ignominiosa a una domanda umanitaria, che dovrebbe essere chiamata Bossi-Fini-Maroni perché è stato Maroni che ha allungato i tempi di permanenza nei centri in modo esasperato”, e che ha voluto “l’iscrizione dei superstiti dei naufragi, di chi fugge da guerre e dittature, nel registro degli indagati”.

Al termine dell’incontro Martin Schulz ha detto che ''a nome del Parlamento europeo oggi chiedero' al vertice del Consiglio europeo di intensificare il sostegno per Lampedusa''. Da gennaio, ha ricordato, su un isola da 6.000 abitanti sono arrivati "140 barconi con 13mila rifugiati", e  dal 2008 al 2012 erano arrivate oltre 86mila persone. "È un problema vero, e che per questo Lampedusa ha bisogno del nostro sostegno, della nostra solidarietà e della nostra protezione".

La bozza di conclusioni del Consiglio europeo prevede l'impegno a ridiscutere la questione dei flussi migratori nei prossimi mesi, ma stabilisce che azioni concrete verranno definite non prima di giugno 2014. ''La bozza – spiega Schulz – riflette la posizione di una maggioranza schiacciante di stati membri, posizione che non condivido''.

“Noi – ha spiegato invece Crocetta- non temiamo gli immigrati, i barconi di persone che scappano da guerre, da condanne a morte e da dittature''. In Sicilia ''siamo invece molto preoccupati per la sottovalutazione del problema''. In questi anni, secondo il governatore siciliano, ''Frontex ha fallito perché ha basato la propria attività sui respingimenti''. Serve un cambio di passo. Per questo motivo ''abbiamo affidato a Martin Schulz il compito di rilanciare una nuova politica di accoglienza in Europa''.
 

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