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Il Vaticano: “Sì all’accoglienza, no al razzismo”

Nuovo appello della Santa Sede. Presentato il messaggio del Papa per la  Giornata mondiale del migrante Città del Vaticano – 9 ottobre 2008 – Dal Vaticano arriva un nuovo appello per l’accoglienza dei migranti, "in particolare rifugiati e profughi",  di cui occorre "farci carico". È quanto si legge nel messaggio di Benedetto XVI per  la 95/a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che ricorrerà il 18 gennaio del 2009.

Il  testo, che è stato diffuso ieri, cita il Vangelo: "Io vi accoglierò e sarò per voi come un padre e voi mi sarete come figli e figlie". “Se di questo siamo consapevoli – chiede il Papa – come non farci carico di quanti, in particolare rifugiati e profughi, si trovano in condizioni difficili e disagiate?".

“Sono oltre duecento milioni le persone che vivono fuori dal loro Paese di origine. Si dirigono di preferenza verso le aree più ricche del mondo. E ciò spiega perché l’immigrazione sia vissuta spesso nei Paesi ospitanti come una sorta di "invasione", con ripercussioni negative su questioni di stabilità e sicurezza" ha ricordato il cardinale  Renato Raffaele Martino durante al conferenza stampa di presentazione del messaggio.

"Questo clima di chiusura – ha aggiunto il porporato – rende ancora più triste e amara la vicenda umana di molti immigrati, spingendoli altresì a condizioni di irregolarità. Ma il fenomeno migratorio in un mondo globalizzato sta diventando, di fatto, inarrestabile: il problema non si risolverà chiudendo le frontiere, ma accogliendo, con giusto regolamento, equilibrato e solidale, i flussi migratori da parte degli Stati".

A chi gli chiedeva se la Chiesa cattolica è favorevole all’apertura di nuove moschee in Europa, Martino ha risposto che “bisogna esigere che gli immigrati accettino la cultura e le leggi del Paese dove arrivano. E’ però importante che ci sia collaborazione culturale, e naturalmente, se ci sono persone di cultura e religione diverse, bisogna che si provveda anche alle loro esigenze".

Il "no" a qualsiasi forma di "discriminazione, xenofobia e razzismo" nei confronti dell’immigrazione, dei rifugiati e dei profughi, è stato ribadito anche da monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti. Marchetto si è in particolare concentrato sul problema dei profughi e dei richiedenti asilo, denunciando , ancora una volta, come si abbia "l’impressione che da anni i rifugiati vengano trattati senza considerazione delle ragioni che li forzano a fuggire".

"Ciò – ha spiegato – si è tradotto anche in tentativi di impedire loro l’ingresso nei Paesi di arrivo e nell’adozione di misure destinate a renderlo più difficoltoso". "Tali misure – ha proseguito – si caratterizzano per la erosione degli standard umanitari e l’introduzione di norme restrittive, quali l’obbligo del visto di ingresso, nonché la pubblicazione di liste di cosiddetti ‘Paesi sicuri’ "

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