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IMMIGRATI: ACLI, GRAVISSIMA CENSURA CORTE STRASBURGO =

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Roma, 23 feb. – (Adnkronos) – ”Viene condannato il governo
italiano, ma vince lo spirito della nostra Costituzione, nonche’ la
tradizione del popolo italiano, quella di un paese accogliente che non
respinge i disperati in mare consegnandoli ad un tragico destino”. E’
il commento delle Acli alla sentenza della Corte europea dei diritti
dell’uomo, che ha condannato questa mattina l’Italia per i
respingimenti operati nel 2009 dall’Italia verso la Libia.

Per Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli, si tratta
di ”una censura gravissima per il governo che commise quell’errore e
per quelle forze politiche che non solo difesero ma si fecero vanto di
quei respingimenti, condannati immediatamente da tutte le
organizzazioni umanitarie”.

”Viene finalmente ristabilita, a livello
internazionale, la centralita’ dei diritti umani fondamentali, in
particolare il diritto-dovere di protezione per gli individui
sottoposti ad espulsioni collettive verso paesi in cui la loro
sopravvivenza e’ a rischio. I 200 somali e eritrei rimandati in Libia,
tra cui diverse donne incinte e bambini, furono abbandonati ad un
destino tremendo. La tragica conferma che la demagogia al potere non
e’ mai innocua ma produce errori ed orrori, come in questo caso”.

«Questa sentenza – continua Olivero – ha un grande valore morale
e politico, perche’ richiama alle proprie responsabilita’ non solo
l’Italia ma credo l’Europa intera, gli Stati e gli stessi cittadini.
E’ il dovere fondamentale dell’accoglienza e dell’assistenza, che
prescinde dalle barriere imposte dai confini nazionali, nel rispetto
di ogni vita umana. Qui sono le radici cristiane del Continente e del
nostro Paese».

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