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IMMIGRATI: CARD. SEPE, ESPRIMO DOLORE PER VITTIME E SCONCERTO PER INSENSIBILITA’

‘VITA UMANA SACROSANTA NESSUNA LEGGE PUO’ NEGARE ACCOGLIENZA’ Roma, 22 ago. – (Adnkronos) – "La Chiesa esprime prima di tutto dolore e pieta’ per le vittime, ma anche sconcerto. Mai, come in queste circostanze, va dimenticato che il principio dell’accoglienza e’ un diritto sacrosanto e in nome di nessuna legge va mai negato. Eppure, c’e’ ancora chi in maniera disumana si gira dall’altra parte e con tanta crudelta’ spinge alla morte decine di disperati in fuga da fame e guerre". Lo dichiara il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e per anni uno dei piu’ stretti collaboratori di papa Giovanni Paolo II nel ruolo di Prefetto della Propaganda Fide, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’, in merito alla tragedia dei 73 immigrati morti nell’ennesimo viaggio della speranza. "Nel rispetto del lavoro che le autorita’ stanno facendo sul triste e grave episodio, posso dire che ho provato dolore e sconcerto per le povere vittime e per l’insensibilita’ che talvolta accompagna e caratterizza i comportamenti dell’uomo. Cose di questo genere sanno solo di crudelta’". Sulle reazioni della Chiesa dinanzi alla tragedia, espresse sulle pagine dell’Avvenire, che parla ‘di indifferenza molto simile a quella della Shoa’, il Cardinal Sepe afferma: "Credo che, come sottolinea Avvenire, il contesto e’ ben diverso anche se il risultato e’ stato lo stesso. Nel nostro caso e nel tratto di mare interessato forse c’era gente che poteva e doveva intervenire ma non lo ha fatto". Sull’ipotesi che questa tragedia possa identificarsi come conseguenza dell’attuale politica di respingimento, il Cardinal Sepe risponde "queste tragedie sono da attribuire innanzitutto alla mancanza di coscienza, all’insensibilita’ e all’irresponsabilita’ umana, che come ho detto e’ solo crudelta’. Di fronte al fratello, all’amico, allo straniero che sta in grave difficolta’ e ci sta rimettendo la vita, nessuna legge puo’ vietare d’intervenire e di soccorrere". La Chiesa, spiega il Cardinal Sepe, "piu’ volte ha fatto conoscere il suo pensiero, in forma ufficiale attraverso il Magistero del Santo Padre, ma anche attraverso voci autorevoli dell’Episcopato, dei Presbiteri e del laicato cattolico. Nessuna norma puo’ negare l’accoglienza", conclude.

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