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IMMIGRATI: CGIL A ILO, IN ITALIA VIOLATE CONVENZIONI CONTRO LAVORO FORZATO

Roma, 24 feb. – (Adnkronos/Labitalia) – La Cgil ha segnalato all’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) la violazione in Italia delle convenzioni internazionali contro il lavoro forzato, mettendo in evidenza le condizioni di lavoro di numerosi migranti, caso ultimo i fatti di Rosarno. Con un documento firmato dalle segretarie confederali, Morena Piccinini e Nicoletta Rocchi, il sindacato ha posto all’attenzione dell’Ilo la violazione delle convenzioni internazionali 29 del 1930 e 105 del 1957 per l’abolizione del lavoro forzato. La Cgil ha segnalato il fatto che, mentre la legislazione italiana condanna ogni pratica di lavoro forzato, "l’impostazione restrittiva delle leggi sull’accesso legale degli stranieri in Italia, un’impostazione ‘securitaria’ e non promozionale dell’accoglienza e dell’integrazione, consente -hanno scritto Piccinini e Rocchi- il riproporsi di fenomeni ricorrenti di vere e proprie condizioni di lavoro forzato di immigrati, sia regolari che irregolari, che cadono vittime di imprenditori senza scrupoli e, spesso, di vere e proprie organizzazioni criminali". Nel documento, la Cgil ha denunciato le condizioni di sfruttamento e di schiavitu’ in cui i lavoratori stranieri erano costretti a Rosarno, citando anche stralci di un’ordinanza di rinvio a giudizio proprio nei confronti di sfruttatori nella piana di Gioia Tauro, "a testimonianza -si legge ancora nella nota- del fatto che i fenomeni di riduzione in schiavitu’ sono noti e, in alcuni casi, perseguiti dall’autorita’ giudiziaria".

"La mancanza, pero’, di idonei strumenti legislativi -hanno sottolineato le segretarie confederali Piccinini e Rocchi- che favoriscono l’accesso legale in Italia dei lavoratori migranti, la conservazione dello stato di regolarita’ anche di fronte alla perdita del posto di lavoro, la regolarizzazione (anziche’ l’espulsione) nel caso di denuncia dei propri sfruttatori, rendono il fenomeno dello sfruttamento dei migranti irregolari, da parte di organizzazioni criminali, troppo diffuso, da poter essere affrontato solo in termini repressivi". Per questo motivo, Piccinini e Rocchi hanno criticato la politica del governo come "negativa e di chiusura verso l’immigrazione". Per la Cgil, "ennesima dimostrazione ne e’ stato lo stralcio dell’articolo 48 della direttiva europea in occasione della sua conversione in legge", ovvero l’articolo che prevede la possibilita’ per il migrante vittima di tratta, e sfruttamento in condizioni di schiavitu’, di denunciare il proprio datore di lavoro ottenendo un percorso di regolarizzazione. Nel documento, infine, la Cgil ha segnalato "le molte proposte sindacali, anche unitarie, per affrontare veramente la piaga del lavoro schiavistico cui sono costretti molti immigrati, senza trasformarsi, come accade oggi in Italia, in una punizione per le vittime piuttosto che per i colpevoli".trovolavoro.biz

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