Roma, 30 apr. (Adnkronos/Adnkronos Salute) – "No al ritorno del medico spia. E’ una scelta irresponsabile per il diritto alla salute individuale e collettiva". Parola di Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici, secondo cui l’introduzione del reato di clandestinita’ nel Ddl sicurezza, da oggi in discussione alla Camera, "obbliga i camici bianchi e tutti gli operatori sanitari alla denuncia degli immigrati clandestini".
"Il giusto ripristino del divieto di segnalazione, con l’abrogazione in Commissione dell’emendamento della Lega Nord – sottolinea in una nota Cozza – viene vanificato dall’introduzione del reato di clandestinita’ che obbliga i pubblici ufficiali alla denuncia, a partire dai medici del Ssn. Tutti i sindacati medici, confederali e autonomi, hanno gia’ chiesto una modifica del testo un Aula". Per Cozza, "il medico-spia va eliminato in modo certo senza pasticci o imbrogli. Si tratta di un atto di civilta’, di buon senso e di rispetto dei principi costituzionali e deontologici".
"Anche perche’ – aggiunge – gia’ l’effetto annuncio ha provocato un allontanamento dalle strutture sanitarie da parte degli immigrati per paura di denunce e se queste diventeranno effettive potranno determinare una ben piu’ diffusa fuga dai servizi sanitari pubblici, con pericolose conseguenze per la loro salute e per la tutela della salute collettiva. Quale prevenzione si potra’ fare in casi come la Tbc o di possibile diffusione della febbre suina, quando chi dovrebbe essere curato e diagnosticato potra’ essere denunciato dal medico pubblico per il reato di clandestinita’?", conclude Cozza.