Lampedusa, 1 ago. – (Adnkronos) – Sembrava il soccorso di routine di un barcone con centinaia di immigrati a bordo, partiti dalle coste libiche alcuni giorni prima per raggiungere Lampedusa. Nulla lasciava presagire che l’imbarcazione in legno di circa 15 metri si fosse trasformata in uan bara per 25 giovani provenienti dai paesi subsahariani. “Sono stati 4 nostri marinai, saliti a bordo del barcone dopo avere terminato il trasbordo di 271 profughi a fare l’amara scoperta”, racconta all’ADNKRONOS il tenente di vascello Antonio Morana, comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa. E’ lui a raccontare quanto accaduto sul barcone che trasportava 25 cadaveri. “Intorno alle 19.30 di ieri -spiega Morana- la nostra motovedetta CP 282 ha intercettato a 35 miglia a Sudest il barcone con circa 300 profughi a bordo. Le condizioni del tempo erano abbastanza proibitive con un mare forza 3-4 e forte vento di maestrale”. A questo punto e’ scattato l’evento Sar, cioe’ Search and rescue, ricerca e salvataggio, che prevede l’intervento immediato delle motovedette che vengono in soccorso di persone in difficolta’. E cosi’ e’ stato. “Sono immediatamente partite dal porto di Lampedusa due nostre motovedette, e un pattugliatore della Guardia di finanza -racconta ancora Antonio Morana- l’imbarcazione procedeva regolarmente. Cosi’, dopo avere raggiunto il barcone con i profughi li abbiamo ‘scortati’ fino all’imbocco del porto dell’isola”.
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IMMIGRATI: GUARDIA COSTIERA LAMPEDUSA, COSI’ ABBIAMO SCOPERTO I 25 CADAVERI
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