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IMMIGRATI: MONS. PEREGO, CRISI COLPISCE STRANIERI CON LAVORO NERO E SFRUTTAMENTO =

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      Citta’ del Vaticano, 22 apr. (Adnkronos) – ”In questo tempo di
crisi e di precarieta’ che colpisce soprattutto le famiglie e i
lavoratori stranieri se non si desidera aumentare il lavoro nero e lo
sfruttamento, la precarieta’ occorre fortemente investire sul piano
sociale in misure di tutela, che comprendano anche il ritorno in
patria assistito”. Lo ha detto questa mattina a Roma mons. Giancarlo
Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, intervenendo
alla presentazione del secondo rapporto Italia dell’European Migration
Network Rapporto su ”Minori non accompagnati – rimpatri assistiti –
richiedenti asilo”. Il rapporto elenca alcune buone prassi a livello
europeo riguardo a ”minori non accompagnati, vittime di tratta,
gruppi vulnerabili, richiedenti asilo, emigranti in situazione di
emergenza umanitaria”.

      Nel 2008 e’ stata data attenzione a circa 8000 minori non
accompagnati di almeno 78 nazionalita’, a cui si aggiungono anche le
forme di protezione e tutela per i minori vittime di tratta e i minori
richiedenti asilo, quest’ultimi ”in forte diminuzione alla luce del
dramma dei respingimenti”.

      Per il direttore della Migrantes i rimpatri assistiti di minori,
di adulti e famiglie sono ”una esperienza significativa, anche se
ridotta: dal 1991 al 2009 poco meno di 8.000 casi, che diventano 2.500
persone se escludiamo le persone rimpatriate per emergenze umanitarie
tra il 1991 e il 2001”.

L’esperienza dei rimpatri assistiti di minori e
adulti stranieri – afferma mons. Perego, ha ”fortemente bisogno di
essere accompagnata da una politica di accordi internazionali, ma
soprattutto di cooperazione internazionale”. A suo avviso in questi
ultimi anni, in Europa, anche ”grazie all’esperienza italiana” sono
”aumentate le diverse forme di tutela delle persone deboli,
vulnerabili. Alle forme e agli ‘status’ di richiedente asilo, di
rifugiato, di protezione sussidiaria si sono aggiunte anche le forme
di protezione temporanea e protezione umanitaria”: questo
allargamento di protezione sociale e’ ”un elemento molto importante
su cui lavorare nell’Europa sociale”.

      La protezione e l’accompagnamento, ”piu’ che i respingimenti –
ha detto mons. Perego – sono il segno intelligente di una politica
europea che legge il fenomeno globale della mobilita”’. ”Guardando i
numeri – ha spiegato il direttore della Migrantes – vediamo che
l’Italia mediamente ogni anno vede la richiesta di protezione di
16.000 persone. Non e’ un numero impossibile da gestire, se il carico
sociale e’ distribuito sugli 8.000 comuni d’Italia, dentro un quadro
di federalismo solidale”: significa anche, ”forse, riconoscere al
Nord per i minori e al Sud per i richiedenti asilo una vocazione
sociale da sostenere con politiche adeguate e risorse significative e
non marginali”.

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