Napoli, 1 apr. – (Adnkronos) – "Nessuna denuncia. Noi siamo medici e non facciamo gli agenti di polizia". Si dice "amareggiato" e "indignato" Pietro Iacobelli, primario del reparto di Ginecologia del Fatebenefratelli di Napoli, nella bufera per il caso di una donna ivoriana, "tenuta lontana dal figlio", secondo la denuncia del suo legale. "Il bimbo e’ stato sempre allattato dalla mamma ogni tre ore, come risulta dalla cartella clinica sequestrata dal servizio ispettivo dell’Asl", replica il dottore, intervistato da Radio24-IlSole24ore. Il primario specifica che subito dopo il parto "e’ stata pero’ la mamma a dover andare nel nido ad allattare, senza portarlo in camera" e questo "finche’ non e’ stata fatta la denuncia di nascita del bambino".
"Abbiamo chiesto all’autorita’ di polizia di procedere all’identificazione della paziente senza documenti, come succede sempre", aggiunge Iacobelli, secondo cui "nessuno aveva detto che ci potevano essere altre persone in grado di garantire per la puerpera, ne’ si era proposto l’avvocato". "Siamo stati sommersi da decine di e-mail, telefonate ingiuriose da ogni parte d’Italia", racconta "con amarezza" Iacobelli, che rivendica come proprio la storia di questa paziente "che ha una storia triste alle spalle di persecuzioni, era stata presa a cuore da tutti".
Il primario ripete che "anche qualora dovesse entrare in vigore il decreto sicurezza, non sara’ mai fatta alcuna denuncia, ne’ mai saranno chiesti i documenti qui". "C’e’ stata una strumentalizzazione politica”, aggiunge Iacobelli.