I convogli per alcune ore non hanno potuto varcare la frontiera, poi tutto è tornato regolare Imperia, 18 aprile 2011 – Nuovo scontro Roma-Parigi sulla questione immigrazione. Le autorità francesi, infatti, hanno sospeso per quasi tutta la giornata di ieri i treni che dalla stazione di Ventimiglia sono diretti in Francia. A quanto aveva riferito la Polfer, infatti, i convogli non hanno potuto varcare la frontiera di Ventimiglia per diverse ore. Solo in serata il traffico è tornato regolare.
Immediata la reazione delle autorità italiane allo stop imposto da Parigi. "In relazione alla sospensione unilaterale del traffico ferroviario a Ventimiglia – si legge in una nota della Farnesina – il ministro degli Esteri Franco Frattini ha dato immediate istruzioni all’ambasciatore d’Italia a Parigi di svolgere un passo diplomatico presso le Autorità francesi per esprimere la ferma protesta da parte del Governo italiano e chiedere chiarimenti per le sopraindicate misure che appaiono illegittime e in chiara violazione con i generali principi europei". "E’ stato altresì sollecitato il Consolato a Nizza – conclude la nota – per attivare contatti immediati con le Autorità locali e ottenere chiarimenti al riguardo".
Intanto, davanti alla stazione di Ventimiglia, si è svolta una manifestazione per chiedere la libertà di circolazione degli immigrati, provenienti dal Nordafrica, in Europa. I manifestanti (numerosi migranti cui poi si sono aggiunti anche giovani dei centri sociali) hanno occupato i binari per alcune ore e poi sono tornati a radunarsi davanti alla stazione.
E anche oggi il ministro dell’Interno è tornato sull’emergenza immigrazione. L’Europa "della solidarietà, quella che ho sollecitato, ancora non c’è", ha ribadito Roberto Maroni a ‘L’intervista’ di Maria Latella su SkyTg24. "Noi siamo in regola con le norme europee per la circolazione secondo Schengen – ha poi sottolineato -. Abbiamo dato i documenti, quello che serve, e questo è stato riconosciuto dalla Commissione europea, per quelli che hanno il permesso temporaneo e vogliono andare in Francia".
Il titolare del Viminale spiega anche che la "fase acuta" degli sbarchi, "quella delle tendopoli, che stiamo svuotando, la stiamo superando". "Ma l’emergenza non è finita, fino a che in Libia ci sarà la guerra, fino a quando in Tunisia non ci sarà un governo più efficiente, non sarà finita", ha chiarito il ministro dell’Interno.
Sul fronte della cronaca, si registra la seconda notte senza sbarchi di immigrati sull’isola di Lampedusa. Il vento forte e il mare grosso rendono difficili le traversate di migranti nel Canale di Sicilia. Intanto, dopo il rimpatrio dei 59 tunisini avvenuto ieri da Lampedusa, a bordo di due aerei, oggi non ci saranno rimpatri e, con ogni probabilità, neppure domani. I rimpatri riprenderanno martedì.
Sono complessivamente 124 gli immigrati tunisini a Lampedusa, 61 sono ospiti del Centro d’accoglienza, 25 alla Stazione marittima e 38 sono minori. Altri 221, cioè i profughi sbarcati venerdì, sono invece ospiti all’ex base militare Loran.
In questo contesto arriva il duro monito di don Stefano Nastasi, parroco di Lampedusa, durante l’omelia per la Messa della Domenica delle Palme in una chiesa gremita non solo di lampedusani ma anche di rappresentanti delle forze dell’ordine. Senza parlare esplicitamente dell’emergenza immigrati, don Stefano, da anni parroco di Lampedusa, accusa: "Siamo pronti a crocifiggere siamo pronti a respingere, siamo pronti ad annientare".