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IMMIGRATI: VESCOVI EUROPEI, DIRITTI UMANI NEGATI CON DETENZIONI TROPPO LUNGHE =

    
      UNIONE EUROPEA PROMUVA POLITICHE UMANE PER RIFUGIATI

      Citta’ del Vaticano, 14 mag. (Adnkronos) – ”Periodi di
trattenimento eccessivi e irragionevoli e politiche inadeguate in
materia di ricongiungimento familiare sono contrarie al rispetto dei
diritti dell’uomo ai quali i nostri Paesi sono legati, l’Unione
europea deve inoltre garantire un trattamento equo e umano ai
rifugiati”. E’ quanto afferma la Conferenza europea delle Commissioni
”Giustizia e Pace” degli episcopati europei, in un passaggio
dedicato all’immigrazione contenuto in un lungo documento, che
ADNKRONOS e’ in grado di anticipare, incentrato sulle elezioni
europee.

      Si tratta di un vero e proprio vademecum per i politici europei
che entreranno al Parlamento di Strasburgo redatto dai 31 episcopati
europei che fanno parte dell’organismo delle chiese cattoliche
europee. Si toccano i temi della crisi economica, dell’ambiente
dell’immigrazione, del dialogo fra le fedi secondo l’orientamento del
principio di solidarieta’ enunciato all’inizio del testo. Le
commissioni ”Iutitia et Pax” degli episcopati europei affermano che
”il cambiamento rapido della situazione mondiale ha visto crescere in
modo significativo, una volta di piu’, il numero di persone costrette
a lasciare i loro Paesi in ragione delle persecuzioni, delle guerre,
della poverta’ o per altre ragioni ancora. La sicurezza e la
prosperita’ delle nostre citta’ e dei nostri Paesi europei
rappresentano la sicurezza e la stabilita’ alle quali queste persone
aspirano”.

      ”Nel momento in cui – prosegue il testo – l’Unione europea ha
fatto dell’immigrazione una delle sue priorita’, i parlamentari
europei sono chiamati a fare in modo che L’Ue elabori delle politiche
comuni giuste in materia di asilo e di immigrazione, che garantiscano
un trattamento equo e umano ai rifugiati, ai richiedenti asilo e agli
altri migranti”.

Il documento dei vescovi europei sottolinea poi
l’importanza di sviluppare un partenariato sempre piu’ forte fra nord
e sud del mondo, in questo campo – si spiega – ”seppure l’Unione
europea resta il piu’ grande fornitore di aiuto pubblico allo
sviluppo, nessuno degli Stati membri raggiunge l’obiettivo di
devolvere lo 0,7% del Pil all’aiuto allo sviluppo secondo quanto
stabilito dalle Nazioni Unite negli Obiettivi del Millennio per lo
sviluppo”.

      In questo senso i paralamentari europei devono compiere ogni
azione volta al raggiungimento di questo obiettivo. Fra le questioni
di fondo toccate c’e’ poi quello della poverta’, si nota infatti che
”malgrado il livello di sviluppo raggiunto una parte importante della
popolazione europea vive in condizioni precarie o nel rischio di
finire al si sotto del livello di poverta”’. ”L’Europa -scrivono i
vescovi – si confronta con un vero rischio di crescita
dell’ineguaglianza al suo interno. Una risposta adeguata al problema
della poverta’, che ha molti aspetti, passa fra l’altro per il
miglioramento dei servizi di sanita’ e l’accesso alle cure, l’accesso
all’istruzione e la messa in opera di politiche per l’occupazione”.

      Le riforme, in questi settori, si sottolinea devono tener conto
delle persone piu’ deboli e vulnerabili. Ancora il documento invita il
futuro Parlamento a porre la riconciliazione e la pace fra i popoli
fra gli scopi prioritari dell’Unione europea, ancora si chiede di
favorire il dialogo fra le religioni per combattere il fondamentalismo

     
(Fpe/Zn/Adnkronos)
14-MAG-09 16:04

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