Stefano Camilloni
Roma, 14 dicembre 2022 – Inserimento lavorativo degli stranieri e contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Questo il focus dell’edizione 2021 del rapporto dell’Osservatorio interistituzionale sulla presenza di cittadini stranieri in provincia di Torino, presentato questa mattina nell’aula magna dell’Università degli studi di Torino-Campus Einaudi.
Sono 131.594 gli stranieri iscritti all’anagrafe della città di Torino, pari al 15,27% della popolazione, 208.812 gli stranieri residenti sul territorio della città metropolitana e 415.637 quelli residenti nella regione Piemonte. Questi alcuni dei dati della ricerca tra i quali si riscontra, tra l’altro, una leggera crescita rispetto all’anno 2020 delle concessioni di cittadinanza italiana che, nel capoluogo piemontese, passano da 2.229 del 2020 a 2.517 nell’anno 2021. Numerosa, nel territorio della provincia, la presenza di cittadini romeni seguiti da marocchini, albanesi, moldavi e cinesi.
Sul fronte occupazione i dati dimostrano che il graduale allentamento delle misure di contenimento della pandemia ha favorito una graduale ripresa delle attività economiche con un progressivo incremento degli occupati ai livelli pre-pandemici, che ha interessato anche i lavoratori extracomunitari.
«La consapevolezza dell’importanza del contributo dei migranti allo sviluppo economico e sociale delle società ospitanti sta creando nella realtà piemontese un circolo virtuoso, che ha via via rafforzato le iniziative locali, favorendo la realizzazione di progetti di istruzione, lavoro e formazione, finalizzate anche a contrastare possibili fenomeni di sfruttamento lavorativo e ad agevolare effettivi processi di integrazione» ha dichiarato il prefetto di Torino Raffaele Ruperto.
Il rapporto è disponibile sul sito della prefettura.
