Roma, 25 luglio 2016 – “Nell’ottobre del 2013 mi si e’ rotto qualcosa dentro. Quando ho visto 300 corpi per terra, in un hangar. Ognuno chiuso in un sacco e la madre con il suo bambino piccolo ancora in braccio. Mi sono imposto che dovevo fare di tutto, da ministro di impedire quella tragedia. Ho capito che da quel momento in poi bisognava fare qualcosa”.
Lo ha detto il ministro Angelino Alfano nel corso del suo intervento alla summer school di Area popolare a Giardini Naxos. L’evento, in diretta facebook, ha avuto come tema ‘Brexit, immigrazione, terrorismo e sicurezza. Che cosa ti e’ successo Europa?’. Alfano ha poi aggiunto: “Siamo andati in Europa ed abbiamo spiegato che quella frontiera di Lampedusa e’ una frontiera europea e che noon si possono lasciare i barconi a loro stessi e voltare le spalle”. E comunque “i profughi non possono stare solo in Italia, anche perché vengono per stare in Europa e quindi i costi per soccorrerli e assisterli devono essere comunitari. Di fronte ad un padre ed un figlio che annegano non faccio finta di nulla. Nessuno me lo puo’ chiedere”.
Riguardo al tema della immigrazione Alfano ha chiarito: “Quando c’e’ una guerra in Siria e una situazione di instabilita’ in Libia si scappa. Impossibile attendersi qualcosa di diverso. Ma non possiamo accogliere tutti pero’. Quelli che scappano da un conflitto, da una situazione di liberta’ impedita, vanno aiutati”.