(ANSA) – ROMA, 20 LUG – Da parte dei magistrati ”non c’e’ nessun boicottaggio della Legge Bossi-Fini”. Se le espulsioni non funzionano e’ perche’ ”l’amministrazione degli Interni non e’ in grado di dare attuazione all’accompagnamento alla frontiera, strumento individuato dalla legge per dare esecuzione a questi provvedimenti”. L’Associazione nazionale magistrati replica cosi’ al titolare del Viminale Roberto Maroni che in un’intervista a Libero ha accusato la magistratura di remare contro la legge sull’immigrazione. ”Alle espulsioni proprio in base alla legge dovrebbe provvedere l’amministrazione degli Interni , tramite l’accompagnamento. Ma la prassi consolidata -spiega il presidente Luca Palamara- e’ ricorrere all’intimazione del questore allo straniero a lasciare il territorio dello Stato; strumento che si rivela insufficiente allo scopo e l’inosservanza del quale determina l’intervento della magistratura”. Nessun addebito dunque puo’ essere mosso ai giudici: ”quotidianamente nelle aule di giustizia vengono celebrati processi nei confronti di stranieri che non hanno ottemperato all’ordine del questore e nella normalita’ dei casi il giudice procede alla convalida dell’arresto.Altro e’ il problema della sussistenza delle esigenze cautelari in relazione al reato in questione, che non puo’ essere sottratto alla prudente valutazione del giudice della convalida”. Un terreno minato soprattutto tenuto conto che ”l’obiettivo dello Stato e’ mandare via lo straniero dal proprio territorio”. (ANSA).
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IMMIGRAZIONE: ANM, FLOP ESPULSIONI? COLPA MINISTERO INTERNI
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