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Immigrazione clandestina nel Mediterraneo, Lamorgese: “A giugno vertice per trovare una linea comune”

Roma, 13 aprile 2022 – Serve una posizione comune per gestire la questione migratoria nel Mediterraneo. Proprio per questo motivo il 3 giugno i ministri di cinque diversi Paesi si incontreranno per definire una linea unica da presentare nei negoziai europei sul patto Migrazione e asilo. A sottolineare la necessità è stato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese durante il question time alla Camera, in risposta a un’interrogazione sulle iniziative per contrastare l’immigrazione clandestina nel Mediterraneo.

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Immigrazione nel Mediterraneo, Lamorgese: “Serve una linea comune”

I Paesi che parteciperanno all’incontro sono Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta, ovvero i più colpiti dall’immigrazione clandestina nel Mediterraneo. Durante il question time Lamorgese ha affermato anche che nel mese di maggio andrà in visita, insieme alla commissaria degli Affari interni dell’Unione europea Johansson, in Libia e Tunisia. Due Stati che “costituiscono oggi i Paesi principali da cui originano i flussi migratori che interessano la rotta del Mediterraneo centrale”. Soprattutto per “concretizzare le azioni e l’apporto finanziario collegato al partneriato strategico“. Il ministro, inoltre, ha sottolineato che “a oggi sono 91.846 gli ucraini arrivati in Italia. Di questi 7.665 sono in centri di accoglienza straordinaria, 475 sono nel sistema di accoglienza integrazione (Sai) e 83.317 si trovano presso delle famiglie. I minori non accompagnati, poi, sono 1.764. La maggior parte sono stati accolti in famiglie (1.332) a seguir di un provvedimento dell’autorità giudiziaria minorile”.

Per quanto riguarda i minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina è stato anche predisposto uno “specifico piano” per coordinare le attività dei soggetti interessati attraverso il monitoraggio e l’inserimento dei nominativi nel sistema informativo. “C’è grande attenzione per far sì che vengano adottate soluzioni rispettose della loro sensibilità. L’affidamento del minore alla persona adulta viene di norma preferito, rispetto all’inserimento comunità”, ha sottolineato Lamorgese. Al momento il governo ha introdotto una serie di disposizioni per “rafforzare” la rete di accoglienza pubblica. E’ stata incrementata la disponibilità con ulteriori 8mila posti, e con misure finanziare per sostenere la sistemazione autonoma.

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Previsto per giugno l’incontro con altri quattro Stati

Nonostante questo, però, una politica unita a livello europeo rimane essenziale. “Una strategia di contenimento dei flussi migratori interpella primariamente il livello europeo perché l’Italia è Paese di frontiera esterna dell’Europa. Va portata avanti una decisa posizione nei negoziati sul nuovo Patto migrazione e asilo. Con l’obiettivo di arrivare a soluzioni basate sui principi di solidarietà e responsabilità”. In passato Lamorgese ha già raggiunto intese con Paesi del nord Africa “per arginare il fenomeno. E ottenere ampi spazi per la riammissione dei migranti nei Paesi si provenienza come Tunisia, Algeria, Costa d’Avorio e Marocco. In particolare con le autorità della Tunisia abbiamo raggiunto la massima collaborazione con rimpatri continuati nonostante le difficoltà delle pandemia. In vista del prossimo Consiglio europeo Affari Interni a giugno, i cinque Paesi del Mediterraneo centrale saranno in visita in Italia. Per sostenere una posizione comune nei negoziati“, ha detto in conclusione Lamorgese.

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