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IMMIGRAZIONE: FINI,REATO CLANDESTINITA’ NON INCOSTITUZIONALE

(ANSA) – ROMA, 4 GIU – Gianfranco Fini ritiene che non ci possa essere "incostituzionalità" tra l’eventuale introduzione del reato di immigrazione clandestina e "gli articoli (della Costituzione, ndr) che prevedono il dovere dello Stato italiano di rispettare i diritti dell’uomo". Il presidente della Camera ne ha parlato nel corso della trasmissione "La stoia siamo noi" di Rai Educational dedicata alle "parole della costituzione", in onda giovedì 5 giugno su Raitre alle 8:05. Alla domanda se il reato di immigrazione clandestina è compatibile con l’inviolabilita" dell’individuo e dell’essere umano, Fini ha risposto: "Ci sono altri Paesi, come la Francia e la Germania, che già prevedono nel loro ordinamento il reato di ingresso clandestino sul territorio nazionale, e va ricordato che qualora il Parlamento intendesse introdurre in Italia questo reato, sarebbe impossibile estenderlo a chi può dimostrare di essere un rifugiato politico, a chi è costretto a fuggire da un paese in cui non ci sono più le condizioni per rispettare i diritti degli uomini. Quindi – ha concluso – non credo che ci possa essere una incostituzionalità fra gli articoli che prevedono il dovere dello Stato italiano di rispettare i diritti dell’uomo, e l’eventuale introduzione di questa fattispecie di reato".(ANSA).

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