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IMMIGRAZIONE: GB, HA CAMBIATO MAPPA DELLA CRIMINALITA

ANSA) – LONDRA, 18 APR – I rumeni hanno organizzato reti di abili baby-borseggiatori e si sono specializzati in assalti al bankomat con carte false, i russi vanno forte nel business delle prostitute in arrivo dall’est europeo, i somali vendono cocaina e crack nei ghetti più poveri, i cinesi terrorizzano i propri connazionali e si occupano di contrabbando di sigarette e gadget elettronici… In Gran Bretagna le recenti, massicce ondate di immigrazioni hanno cambiato in profondità la mappa della delinquenza che si é fatta babelica ma in un rapporto appena consegnato a Jacqui Smith – prima donna a diventare ministro degli Interni su questa sponda della Manica – l’associazione dei capi della polizia nega in modo categorico che il tumultuoso sbarco degli stranieri (in particolare dai Paesi est-europei cooptati nell’Unione europea) abbia fatto aumentare i livelli di criminalità come è invece percezione largamente diffusa tra la gente. "L’immigrazione – scrive nel rapporto la ‘Association of Chief Police Officers’ – ha avuto un grosso impatto sulle comunità del Regno Unito negli ultimi anni e ha generato nuove domande per il servizio di polizia ma non ci sono prove a supporto delle teorie secondo cui l’immigrazione ha generato un’ondata di criminalità su vasta scala. In effetti durante l’ultimo anno c’é stata una flessione nel numero dei crimini". E’ indubbio però che la malavita straniera è penetrata profondamente in vari settori della società britannica, come ha illustrato oggi analiticamente un reportage del tabloid ‘Daily Express’. Leader nel traffico delle donne contrabbandate dall’est europeo e costrette a prostituirsi (spesso dopo essere state abbondamente drogate), i gangster russi hanno trovato in Gran Bretagna terreno fertile e si stanno allargando: si occupano anche di arte falsa (un business estremamente lucroso se si riesce a penetrare nel mondo delle aste) e di pirateria cibernetica. Secondo la mappa del ‘Daily Express’ bande di giovani rifugiati somali hanno preso a spacciare crack e cocaina nelle zone più derelitte del Paese e "combattono a morte per il controllo del territorio". I bambini borsaioli sono invece la specialità delle gang rumene, responsabili anche di circa l’85% di tutte le frodi ai danni dei bankomat. Gli albanesi hanno in apparenza le loro basi nel nord di Londra dove commerciano in passaporti e armi e fanno concorrenza ai russi nello sfruttamento della prostituzione. I vietnamiti eccellono nei traffici di cannabis mentre turchi, pachistani e jamaicani si contendono quelli dell’eroina e nessuno batte i lituani quando si tratta di soldi e assegni contraffatti. I mafiosi cinesi sembrano al momento i più discreti: terrorizzano innanzitutto e soprattutto i connazionali emigrati in Gran Bretagna. Di recente hanno però incominciato a interessarsi anche del contrabbando di sigarette e gadget elettronici. (ANSA).

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