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IMMIGRAZIONE: GB; STRANIERI SFRUTTATI, 11 EURO A SETTIMANA

(ANSA) – LONDRA, 30 GIU – Nella civile Gran Bretagna può capitare anche questo: che si guadagnino 11 euro a settimana per 39 ore di lavoro. Accade agli immigrati, per lo più di nazionalità lituana, assunti per il risanamento dell’ospedale King’s Mill a Mansfield, città situata nel centro-sud della Gran Bretagna. Lo ha denunciato oggi un’inchiesta esclusiva del tabloid ‘Daily Mirror’, scioccato all’idea che la paga oraria possa essere di 23 pence, pari a 29 centesimi di euro. Ad una cifra al netto così irrisoria si arriva mediante una serie di detrazioni illegali operate dai responsabili di molti cantieri sugli stipendi dei loro dipendenti. Un fenomeno in costante aumento a causa dell’arrivo di oltre 800mila immigrati in Gran Bretagna negli ultimi quattro anni, arrivo che ha cambiato sul mercato del lavoro il rapporto tra domanda e offerta. Quello del risanamento dell’ospedale King’s Mill, su cui il governo ha investito 600 milioni di sterline (pari a quasi 760 milioni di euro), appare in effetti come un eclatante caso di schiavitù moderna. La gestione di questo cantiere è stata affidata alla ‘Skanska’, colosso delle costruzioni, che ha girato l’incarico a una ditta subappaltatrice chiamata ‘Produm’. Un operaio si vede detrarre in media 288 euro dalla propria busta paga in una sola settimana. Non bastasse lo scarno stipendio percepito, ai dipendenti vengono negate le ferie, l’indennità di malattia e persino il pagamento per le ore extra. Il sindacato UCATT, che opera nel settore edilizio, ha preso posizione per voce del suo direttore, Alan Ritchie. "Questi operai – ha affermato Ritchie – sono ridotti alla povertà estrema. Il fatto che ciò avvenga all’interno di un progetto privato, finanziato dai soldi dei contribuenti, lo rende ancor più scandaloso". Un portavoce dell’UCATT ha descritto ciò che avviene in questo progetto di risanamento: "Gli operai vengono assunti come lavoratori autonomi fittizi e questo nega loro il diritto di avere ferie e indennità di malattia. In pratica vengono a mancare i diritti fondamentali dei lavoratori. Una situazione da Paese del Terzo mondo". Il ‘Daily Mirror’ ha provato a mettersi in contatto con i dirigenti della ditta subappaltatrice ‘Produm’ senza però ottenere alcuna risposta. La ‘Skanska ha affermato che questo caso e’ stato portato alla sua attenzione soltanto 11 giorni fa e che si sta adoperando con l’UCATT per porvi al più presto rimedio. (ANSA).

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