(ANSA) – BOLOGNA, 21 FEB – Matrimoni fittizi, e ben retribuiti alle mogli italiane di comodo, per favorire l’ingresso "legale" in Italia di pachistani e moldavi. E’ quanto ha scoperto il nucleo di Polizia tributaria di Bologna in un’indagine coordinata dalla Procura contro una presunta organizzazione dedita all’ingresso e alla permanenza in Italia di cittadini extracomunitari: sei i fermati, cinque pakistani e un italiano. Almeno tre matrimoni combinati sono stati scoperti, insieme a illeciti relativi alle attestazioni lavorative, dalle Fiamme Gialle. Secondo l’accusa, la gang combinava le nozze tra italiane e stranieri. Il matrimonio veniva celebrato in Pakistan e consentiva allo sposo di richiedere il ricongiungimento con la moglie, nel frattempo rientrata in Italia con 6.000 euro in più nel portafogli quale "dono" di nozze, e ottenere il visto di ingresso e il permesso di soggiorno in attesa della cittadinanza italiana. Agli sposi stranieri l’operazione costava 15.000 euro. Per quanto riguarda gli attestati lavorativi, due cooperative di servizi gestite da membri della gang richiedevano l’ingresso di extracomunitari in cambio di somme varianti da 13.000 a 16.000 euro, scontati dagli immigrati in contanti o prestando lavoro. Oppure le cooperative utilizzavano manodopera extracomunitaria entrata in Italia su chiamata di aziende compiacenti, che spartivano il prezzo pagato dai lavoratori. (ANSA).
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