(ANSA) – BERLINO, 21 GEN – L’insufficiente integrazione degli immigrati costa alla Germania oltre 16 miliardi di euro all’anno, tra costi vivi per il loro inserimento nella società e mancati introiti. E’ quanto emerge da uno studio della Fondazione Bertelsmann pubblicato oggi dal quotidiano Tagesspiegel. Si tratta di una cifra da capogiro, difficile da immaginare prendendo in considerazione – come spesso accade – solo i costi che lo Stato deve affrontare per garantire l’integrazione degli immigrati. Ma la Fondazione critica gli sforzi di Berlino in questo campo e va oltre gli ingenti investimenti necessari all’integrazione degli immigrati: "La mancanza di conoscenza della lingua, la mancanza di rapporti sociali e la cattiva integrazione degli immigrati nel mondo del lavoro – sottolinea lo studio -, costa allo Stato anche introiti fiscali e contributi pensionistici e previdenziali". Conti alla mano, la Fondazione ha calcolato che l’integrazione degli immigrati – definita "insufficiente" -costa ai 16 Laender tedeschi e al governo federale 7,2 miliardi di euro (3,6 miliardi di euro ciascuno), ai quali bisogna aggiungere altri 1,3 miliardi di euro per i Comuni, oltre a 7,8 miliardi di euro in mancate entrate per gli enti previdenziali.(ANSA).
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IMMIGRAZIONE: GERMANIA, 16 MLD TRA COSTI E MANCATE ENTRATE
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