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Immigrazione. Il card. Bagnasco: “Europa sia vera casa comune”

"L'Unione non può tirarsi indietro e guardare infastidita''

Citta' del Vaticano, 21 maggio 2014 – Di fronte a ''sciagure e drammi'' ai quali si assiste in tema di migranti, ''nessuno puo' rimanere indifferente e non basta l'idignazione occasionale''.

A denunciarlo e' il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco nel suo discorso in occasione dei lavori della sessantaseiesima assemblea generale della Cei aperta dalla prolusione di papa Francesco.

Il porporato ha quindi chiesto uno sforzo comune e anche a livello europeo dove la stessa unione ''non puo' tirarsi indietro e guardare infastidita''. ''Sotto i nostri sguardi – ha aggiunto Bagnasco – si consuma l'esodo di popoli che guarda a noi come la terra promessa e pur di guungervi, non esitano a mettersi nelle mani di mercanti di morte''.

Da contraltare alla generosita' dimostrata da tanta gente, vi e', invece, ha notato il presidente della Cei, ''la sterilita' di polemiche che rimbalzano le responsabilità'' della politica, specialmente quella europea. ''Se l'Europa vuole presentarsi come 'una casa comune', e non un insieme di interessi, dove chi e' piu' forte prevale, non puo' tirarsi indietro e guardare infastidita''.
 

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