(ANSA) – ROMA, 4 GIU – "Non la considero una marcia indietro", quella del premier Berlusconi sull’immigrazione. Lo ha detto a Radio Radicale il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il quale resta dell’avviso che "l’ipotesi formulata dal Governo, e cioé quella di introdurre il reato di clandestinità, sia percorribile, ma anche l’aggravante ipotizzata da Berlusconi potrebbe riuscire ad avere lo stesso effetto deterrente". A patto, però, ha precisato il ministro, "che sia sempre chiara la volontà del Governo di contrastare l’immigrazione clandestina". Un fenomeno, ha detto, che "non si contrasta solo con il reato di clandestinità, ma stanziando fondi per espellerli e costruendo, come vogliamo fare, tanti centri di identificazione ed espulsione". "Il ministero della Difesa – ha aggiunto a quest’ultimo riguardo La Russa – ha consegnato al ministro Maroni, con cui vado d’accordo, una lista di tante caserme quante sono le regioni dove non c’era un centro di identificazione ed espulsione". "Sul tema dell’immigrazione – ha proseguito il ministro – c’é bisogno di equilibrio tra solidarietà e severità: solidarietà nei confronti soprattutto di chi viene qui per lavorare e riesce ad inserirsi nel nostro contesto, severità con quelli che non possiamo accogliere perché, se lo facessimo e gli lasciassimo fare tutto quello che vogliono, i primi ad essere danneggiati, oltre agli italiani, sarebbero proprio gli immigrati regolari".(ANSA).
IMMIGRAZIONE: LA RUSSA, DA BERLUSCONI NO MARCIA INDIETRO
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