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IMMIGRAZIONE: LA RUSSA,REATO CLANDESTINITA’ MA SENZA CARCERE

(ANSA) – ROMA, 5 GIU – Prevedere il reato di immigrazione clandestina per il suo effetto deterrente, ma accompagnarlo all’espulsione immediata e non alla detenzione, per non ingolfare il sistema giudiziario e le carceri. E’ la posizione ribadita oggi dal ministro della difesa, Ignazio La Russa. "A mio avviso – ha detto il ministro, parlando con i giornalisti a margine di una cerimonia militare – il reato di immigrazione clandestina è assolutamente costituzionale, e sono confortato dal parere dei presidenti delle due Camere, è assolutamente costituzionale. Credo che l’effetto deterrente che ha l’annuncio ‘in Italia entrare clandestinamente e’ reatò sia non indispensabile in assoluto, ma molto utile nelle circostanze di luogo, di fatto e di diritto in cui ci troviamo, perché va a controbilanciare anni di lassismo in cui il tam tam era: ‘venite in Italia, nessuno vi dira’ nienté. Tuttavia, ha ammesso il ministro, "ci sono delle problematiche che, non in maniera irragionevole, sono state da più parti sollevate, anche dallo stesso Berlusconi, riguardo al peso giudiziario e alle carceri. A questo riguardo penso che una soluzione possa essere quella di mantenere l’ipotesi di reato senza prevedere la necessità di detenzione, ma l’immediata espulsione in via amministrativa. Credo che questo possa mettere le cose a posto". Per quanto riguarda infine l’aggravante, La Russa ha precisato che questa è già operativa perché inserita nel decreto legge, ed ha polemizzato con Di Pietro: "ho sentito dirgli una cosa oscena e cioé che ci sarebbe una discriminazione in base al colore della pelle. Ma che c’entra? E’ una aggravante simile a quella già prevista dal nostro ordinamento per chi commette un reato, ad esempio in caso di evasione". (ANSA).

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