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IMMIGRAZIONE: MONOSSIDO UCCIDE PICCOLA GABRIELA E LA NONNA

(ANSA) – VARESE, 29 FEB – E’ in una vecchia villetta di Varese ai margini del centro città, vicino alle stazioni ferroviarie, che Anabel Acevedo, 57 anni, e la piccola Gabriela, 7, hanno perso la vita per le esalazioni di monossido di carbonio uscite da una stufetta malfunzionante. Entrambe salvadoregne, le due vittime erano legate da una parentela non diretta ma vivevano sotto lo stesso tetto: la donna più anziana aveva sposato il nonno della bambina. Il dramma, come è stato finora ricostruito dai carabinieri, si è consumato oggi, probabilmente questa mattina, ma è stato scoperto intorno alle 18 da un parente che rincasando ha dato l’allarme in preda alla disperazione. La piccola Gabriela era ancora a letto, in pigiama. La nonna acquisita era a terra, in vestaglia. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco e il personale del 118. Sul fatto sono in corso accertamenti, anche per capire come si poteva evitare la fuoriuscita di monossido in quella casa che mostra tutti i segni del tempo, apparentemente in ristrutturazione e che nei fatti da tempo alloggio (in affitto) a numerosi immigrati che gravitano nella zona. Molti di loro, specie i sudamericani, si sono riversati davanti al cancello di via Carcano 13, tutti increduli. La vittima più anziana lavorava in un istituto per preti e suore anziane in pieno a centro a Varese. La bambina, Gabriela, frequentava le scuole elementari, fra poco avrebbe ricevuto la prima comunione. Questa famiglia ‘allargata’ a quanto pare viveva da anni a Varese ed era ben integrata, come testimoniato anche dal parroco di Biumo Inferiore, don Pino Tagliaferri, conosciuto in città come il prete ‘degli ultimi’ e che si è recato questa sera sul luogo della tragedia. (ANSA).
YN9-SI/

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