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IMMIGRAZIONE: MONS.RUPPI,SOPPESARE BENE REATO CLANDESTINITA’

(ANSA) – LECCE, 22 MAG – "Non tutti gli immigrati clandestini sono delinquenti da cacciare via e sbattere in carcere. Sono irregolari, ma, non per questo, vanno considerati delinquenti". Lo ha detto l’arcivescovo di Lecce, mons.Cosmo Francesco Ruppi, parlando ad un’assemblea di cattolici impegnati nel sociale e sottolineando che "l’introduzione del reato di clandestinità va attentamente soppesato, sia sotto il profilo giuridico sia sotto il profilo morale e sociale". "Siamo certi – ha aggiunto – che il parlamento farà su questo punto un’accusata riflessione, onde evitare la criminalizzazione dell’immigrazione e insinuare nella pubblica opinione che immigrato vuol dire delinquente". "La sicurezza – ha detto ancora l’arcivescovo di Lecce – va coniugata con l’accoglienza. L’immigrazione, come sappiamo per la nostra lunga e sofferta esperienza, costituisce non solo un grave problema sociale, ma anche una risorsa economica e culturale". "Conosciamo migliaia di assistenti degli anziani, chiamati badanti, che svolgono un lavoro prezioso, per molti versi anche insostituibile. Tale lavoro – ha continuato – va giustamente sanato, regolarizzato, per evitare il lavoro nero e la speculazione sociale, come pare intende fare il nuovo governo". "L’immigrazione clandestina – ha concluso mons.Ruppi – va fermata; i campi nomadi irregolari e squallidi vanno sanati e vanno, se necessario, eliminati; le nostre città hanno bisogno di sicurezza, ma tutto questo non va conseguita con l’oppressione morale e sociale, col rischio di cadere in un facile razzismo, che contrasta visibilmente con la nostra civiltà giuridica e soprattutto col doveroso sentire cristiano della stragrande maggioranza del popolo italiano". (ANSA).

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