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IMMIGRAZIONE: MUORE SOTTO CAMION PER SFUGGIRE CONTROLLI

(ANSA) – VENEZIA, 11 DIC – Morto sotto ad un camion, a 13 anni, per sfuggire ai controlli di frontiera al Porto di Venezia: è finita così la vita di un ragazzino afghano che come tanti sui connazionali tentava da clandestino di entrare in Italia per cercare un futuro migliore. Il 13enne ce l’aveva quasi fatta. E’ probabile che si sia attaccato a forza di braccia sotto il fondo di uno dei Tir giunti in porto con le motonavi dalla Grecia. Ma l’azzardo è finito male. Il suo corpo straziato è stato scoperto nella tarda serata di ieri sull’asfalto di una via alla periferia di Mestre. Secondo l’ipotesi della polizia municipale, che adesso sta cercando di rintracciare il mezzo pesante, è possibile che l’immigrato si sia staccato dal fondo del Tir quando questo ha rallentato, finendo però sotto le ruote del mezzo. Il conducente non si sarebbe accorto di nulla. Il 13enne potrebbe aver fatto parte di un gruppetto di giovani afghani che ieri erano stati bloccati in porto mentre cercavano di nascondersi sotto i tir che uscivano dalla stiva di una nave greca. Un copione visto tante volte negli ultimi mesi. Gli immigrati, soprattutto afghani, curdi e iracheni, salgono di nascosto sui rimorchi dei Tir provenienti da Patrasso e dagli altri porti greci e diretti a Venezia, confidando su controlli piuttosto blandi. Quando le motovani attraccano allo scalo veneto, rimangono immobili e in silenzio in mezzo ai carichi di materiale, per non essere scoperti dalla polizia di frontiera e dalla Guardia di Finanza, che per questa ragione hanno intensificato le verifiche sui mezzi provenienti dal Paese ellenico. Viaggi della speranza estremi, che a volte finiscono tragicamente. Il 22 giugno scorso un iracheno 30enne era stato trovato morto, asfissiato dal caldo, nel cassone di un Tir sbarcato da un traghetto partito da Patrasso. Stessa sorte era toccata ad un altro afghano, il 4 luglio. Si era nascosto con altri 13 clandestini tra i camion stivati su una motonave cretese. La sua morte era stata causata da un colpo alla testa subito mentre tentava di salire su un Tir. Altri immigrati in quell’occasione erano stati trovati dai poliziotti legati con funi sotto i motori dei camion pronti a sbarcare a terra. La vicenda del 13enne morto a Mestre è stata stigmatizzata dalla rete di associazioni ‘Tuttiidirittiumanipertutti”. "E’ morto per sfuggire ai controlli della polizia di frontiera – afferma in una nota – perché ormai i migranti sanno che anche se si è minorenni sempre più spesso si viene rimandati indietro. Questo bambino, come centinaia di altri migranti, fuggiva in cerca del diritto ad un’esistenza dignitosa e priva di terrore".(ANSA).

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