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IMMIGRAZIONE: OSS.ROMANO, DALLA CHIESA IMPEGNO QUOTIDIANO

(ANSA) – ROMA, 1 AGO – La Chiesa opera quotidianamente, soprattutto attraverso la Caritas, per contribuire a far fronte all’accoglienza degli immigrati, il cui numero è aumentato in 40 anni di quasi 30 volte, dalle 143.838 presenze del 1970 ai 4 milioni circa di oggi: l’Osservatore Romano risponde con i numeri, e senza citarlo esplicitamente, al sindaco di Lampedusa che ieri aveva accusato il Vaticano di non fare abbastanza. "Immigrazione in Italia, l’impegno della Chiesa" è il titolo che il giornale della Santa Sede riserva ad una intervista a don Vittorio Nozza, direttore della Caritas, e ricorda come "la Chiesa, con le Caritas in prima linea, continua a svolgere opera di supplenza su più fronti". "Quando dunque la Caritas parla di immigrazione – ha detto all’ Osservatore Romano don Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana – tutti sanno, perché lo sperimentano sul territorio, che dietro le parole c’é un lavoro quotidiano per il bene comune, di incontro, ascolto, accoglienza, mediazione culturale e sociale, tutela della persona immigrata e della sua famiglia". Sono 220 le Caritas presenti su tutto il territorio nazionale, impegnate a coordinare oltre 100 realtà diocesane sui temi della tratta, dell’asilo e dell’immigrazione in generale. "Il primo impegno – spiega don Nozza – è l’accoglienza ordinaria, che si traduce prevalentemente in funzioni di ascolto, soddisfacimento dei bisogni primari, promozione della solidarietà. Solo negli ultimi 5 anni, le Caritas diocesane hanno avviato, grazie anche ai fondi Cei dell’otto per mille, ben 164 progetti specifici per immigrati, rifugiati e richiedenti asilo, vittime della tratta, con un impegno economico di oltre 13,5 milioni di euro". La Caritas fino a oggi ha anche garantito un supporto al Governo proprio nelle fasi più critiche degli sbarchi, mettendo a disposizione luoghi di accoglienza sul territorio nazionale. Prevedendo peraltro l’aumento degli sbarchi nel periodo estivo, si è attivata individuando solamente in Sicilia oltre 200 posti, a cui se ne aggiungono altri 30 a Pescara e altri se ne aggiungeranno in futuro. (ANSA).

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