Roma, 2 febbraio 2023 – “Superiamo il regolamento di Dublino. La storia ha dimostrato che la solidarietà flessibile su base volontaria non funziona”. Così la candidata alla segreteria del Partito Democratico Elly Schlein ha commentato la gestione italiana ed europea dell’immigrazione.
Immigrazione, Schlein: “Superare il trattato di Dublino”
“Io non ho cambiato idea. La storia ha dimostrato che la solidarietà flessibile, quella su base volontaria, non funziona. Questo parlamento nel 2017 ha lanciato un segnale grande, di speranza, che ci fosse una nuova consapevolezza che davanti a una sfida che travalica ogni confine servisse una risposta europea. Come chiedono i trattati, che parlano di condivisione equa delle responsabilità sull’accoglienza tra tutti gli stati membri. Non è mai stato così. In tutti questi anni solo sei Stati membri su 27 hanno affrontato circa l’80% di tutte le richieste d’asilo che sono stat4e presentate in tutta l’Unione europea”, ha sottolineato Schlein.
“Quindi il tema di come invece riuscire a superare il regolamento di Dublino è più attuale che mai e io credo che questa battaglia vada proseguita. Non sono stupita che la maggioranza, diciamo la destra, che oggi governa l’Italia non stia facendo questa battaglia. Perché ricorderete che anche quando noi ci battevamo per riuscire a far passare il principio che chi entra in Italia, in Spagna, in Grecia o in Polonia entra in Europa, non li abbiamo mai visti alle 22 riunioni di negoziato. E si discuteva della riforma più importante sull’asilo per il nostro Paese. Perchè è quella che ha bloccato centinaia di migliaia di richiedenti asilo nel primo paese europeo dove hanno messo piede, ingiustamente.
Non sono stupita perchè questa è una destra forte con i deboli, e debole con i forti. Lo vediamo nella crudeltà e nell’illegalità delle scelte fatte da quando sono tornati al governo, quindi bloccando le persone nei porti. Oppure allungando le sofferenze delle persone salvate in mare fino a porti ben più distanti rispetto a quello più vicino e più sicuro. Però non sono mai cambiati: non hanno mai fatto una battaglia per la redistribuzione degli oneri di accoglienza. E questo perchè non hanno il coraggio di dire ai loro alleati nazionalisti come Orban che non si possono volere soltanto i benefici di far parte dell’Unione Europa, ma bisogna condividere anche le responsabilità che ne derivano”, ha detto poi in conclusione.
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