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Immobili: gli immigrati puntano sul mattone: +8,3% acquisti di case nel 2015

Roma, 8 gennaio 2016 – La piccola ripresa del mercato immobiliare spira anche per i lavoratori stranieri immigrati in Italia. Secondo le anticipazioni del decimo Rapporto “Immigrati e casa” di Scenari Immobiliari, nel 2015 gli acquisti di prime case sono stati circa 39mila, con un aumento dell’8,3 per cento rispetto all’anno precedente. Il valore complessivo degli acquisti e’ di circa 3,8 miliardi di euro, con un 15,1 per cento in piu’ in dodici mesi. Dieci anni fa, quando e’ iniziata la rilevazione dell’Istituto di ricerche, gli acquisti furono 131mila, poi un calo costante.

“L’inversione di tendenza – ha commentato il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, – e’ importante perché la domanda abitativa espressa dagli immigrati si puo’ stimare in oltre un milione di case. In assenza di una politica pubblica, la soluzione si puo’ trovare solo nel mercato privato.” La ripresa e’ dovuta ad una maggiore facilita’ di accesso al credito e a prezzi delle case piu’ bassi, soprattutto nei piccoli centri e nelle periferie, che rendono piu’ facile comprare. L’incidenza degli stranieri tra gli acquisti totali di case effettuati in Italia per il 2015 e’ dell’8,7 per cento, incidenza comunque non omogeneamente distribuita. Anche a parita’ di redditi territoriali, ci sono aree in cui la quota di acquirenti stranieri sfiora il 40 per cento, alzando la media finale. In contrasto all’alta concentrazione di stranieri acquirenti in alcuni territori particolari (Prato su tutti), nella maggior parte dei capoluoghi si riscontra un cambio di zona quando le famiglie straniere mutano situazione abitativa, passando dall’affitto alla proprieta’.

La maggior parte degli acquirenti immigrati abita in Italia gia’ da diversi anni e la scelta di uscire dalla locazione e’ sempre concausa di forze oggettive, il calo dei prezzi, e soggettive, come la volonta’ di stanziarsi e integrarsi. A conferma di quest’ultima esigenza, e’ da notare come nei capoluoghi gli immigrati escano dalle zone ad alta densita’ di stranieri per comprare in quartieri abitati da italiani.

La maggior parte dei residenti stranieri vive in affitto e tende a restare in comunita’ con i propri connazionali, almeno finché la permanenza in Italia e’ di carattere transitorio. Non appena si sceglie di confermare con un acquisto di casa la volonta’ di rimanere in Italia, la tendenza e’ di spostarsi dai verso zone piu’ eterogenee. Le dimensioni delle abitazioni medie comprate da lavoratori stranieri sono in leggero aumento rispetto all’anno passato, intorno ai 90 mq, in modo sostanzialmente omogeneo sul territorio nazionale. La qualita’ degli immobili e’ bassa, quasi mai nuove costruzioni, e i pochi stranieri che ottengono il credito bancario cercano l’occasione di potersi sistemare in una casa mediamente grande, dove accogliere tutta la famiglia.

Gli stranieri comprano appartamenti, ma sono in grado di acquistare anche villette piu’ o meno grandi in campagna, dove poter magari avviare una piccola attivita’ agricola (la provincia di Bari ne e’ un esempio). La dispersione geografica, interna alle varie province, rispecchia la volonta’ generale di comprare casa dove si trova l’occasione di mercato, anche lontano dalle comunita’ straniere storicamente ormai insediate. Oltre un terzo (37 per cento) dei lavoratori immigrati acquista nelle periferie del capoluogo e meta’ nei piccoli comuni del resto della provincia.

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