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Impronte. Europarlamento: “Stop al censimento”

"C’è discriminazione". Risoluzione chiede di attendere il via libera della Commissione. 

Strasburgo – 10 luglio – "Sospendete la raccolta delle impronte dei rom". 

Così il Parlamento europeo, che chiede all’Italia di attendere il via libera della Commissione prima di andare avanti con il censimento. Lo fa con una risoluzione, approvata stamattina a Strasburgo, presentata da Pse, Verdi, Liberaldemocratici e Sinistra europea.

Gli europarlamentari hanno approvato un emendamento al testo della risoluzione col quale si esortano le autorità italiane "ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall’utilizzare le impronte digitali già raccolte in attesa dell’imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, in quanto questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l’origine etnica".

L’assemblea ha anche approvato una proposta di modifica presentata dal gruppo di destra con la quale si fa riferimento alla risoluzione approvata dall’Europarlamento nel gennaio di quest’anno nella quale si sollecitano gli Stati ue a risolvere il problema dei campi "illegali" dove non c’e’ igiene o standard di sicurezza e dove "un alto numero di bambini rom muore per incidenti domestici".

Le richieste della Commissione

Ieri la Commissione Europea ha chiesto all’Italia nuove delucidazioni sul censimento dei nomadi in una lettera indirizzata all’ambasciatore italiano presso l’Ue Fernando Nelli Feroci .

L’esecutivo Ue ammonisce: l’utilizzo delle schede con informazioni sulla religione e sull’etnia, come quelle viste nei campi nomadi di Napoli, deve essere "un incidente isolato che non si ripeterà più". Bruxelles vuole poi informazioni dettagliate su scopo della procedura, base giuridica, conservazione e trattamento dei dati personali, diritto di accesso da parte degli individui schedati.

"Le impronte dei minori di 14 anni  – raccomanda poi la Commissione – devono essere raccolte solo dietro autorizzazione specifica di un giudice e allo scopo dell’identificazione". Infine, si chiede se anche nelle  regioni escluse dall’ "emergenza rom" (tutte tranne Lombardia, Lazio e Campania) si procederà con la raccolta delle impronte.

Il commissario Ue alla Giustizia, Jacques Barrot, all’Europarlamento, ha detto che le autorità italiane hanno inviato ieri sera una prima risposta alla lettera, che riguardava il quesito riguardante "religione e etnia". "Sugli altri elementi non posso dire ancore se corrispondono ai quesiti", ha spiegato Barrot, sottolineando che "la Commissione Ue è molto vigile" e vuole seguire "con attenzione" la questione "in contatto con le autorità italiane".

EP

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