Roma, 24 novembre 2023 – Il terzo decreto sui migranti, denominato ‘Cutro 2’, si trova attualmente sotto l’esame dell’Aula della Camera, suscitando dibattiti accesi e polemiche per le modifiche proposte nella disciplina sull’accoglienza dei minori.
Il testo, approvato ieri dalla Commissione Affari Costituzionali e successivamente riformulato con emendamenti presentati dal relatore Francesco Michelotti (FdI), introduce diverse modifiche significative. Una delle principali disposizioni riguarda l’estensione del tempo massimo di permanenza dei minori nelle strutture di prima accoglienza, passando dai precedenti 30 giorni a 45 giorni. Tuttavia, in caso di flussi migratori considerevoli, i Centri potranno ospitare fino al 50% in più rispetto al limite di capienza stabilito.
Una delle disposizioni più discusse è quella che riguarda i minori migranti non accompagnati di età superiore ai 16 anni. Secondo il decreto, questi giovani potranno essere temporaneamente ospitati nei Centri di accoglienza destinati agli adulti. In particolare, i minori di questa fascia di età potrebbero trascorrere fino a 5 mesi in questi centri, contrariamente alle precedenti disposizioni che li limitavano a strutture dedicate esclusivamente ai minori.
Inizialmente, il governo aveva proposto un periodo di permanenza per questi minori di 90 giorni. Tuttavia, grazie a un subemendamento presentato in Commissione Affari Costituzionali dal deputato della Lega Igor Iezzi, si è aperta la possibilità di estendere ulteriormente questo periodo, aggiungendo altri 60 giorni, portando così il totale a 150 giorni. Questa specifica misura ha suscitato notevole opposizione da parte dei partiti di opposizione.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, agendo per conto del governo, ha richiesto il voto di fiducia sulla proposta, fissato per lunedì 27 alla Camera. Questo passaggio potrebbe determinare l’approvazione o il respingimento del decreto ‘Cutro 2’, influenzando direttamente le politiche sull’immigrazione e sull’accoglienza dei minori migranti non accompagnati.
Il dibattito attorno a questo decreto rimane acceso, con le opposizioni che contestano fortemente l’estensione del periodo di permanenza dei minori nei Centri di accoglienza per adulti e sottolineano la necessità di politiche più umane e mirate alla tutela dei diritti dei minori.
La decisione che verrà presa in merito al voto di fiducia potrebbe avere ripercussioni significative sul trattamento e sull’accoglienza dei minori migranti non accompagnati nel paese.