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In Spagna nasce il partito islamico

E in Italia? Shaari (moschea viale Jenner): “Idea ghettizzante, meglio liste civiche di immigrati”

Roma – 11 novembre 2009 – È nato il primo partito islamico di Spagna. Fondato da Mustaf Barrach, giornalista  marocchino e professore di arabo a Granada, si propone di pescare voti tra i quasi 1.300.000 musulmani che risiedono nel Paese.

Il Partito Rinascimento e Unione di Spagna (Prune) spiega nel suo bollettino interno che “terrà conto dell’Islam nella sua azione politica, considerandolo un fattore  determinante per la rinascita morale ed etica della società spagnola”, assicura il suo attaccamento alla Costituzione e il rifiuto del terrorismo come mezzo di lotta politica.

La prima sfida del Prune saranno le elezioni amministrative del 2011, sempre che per allora i suoi potenziali elettori abbiano la possibilità di andare alle urne. In Spagna infatti possono votare alle amministrative solo i cittadini extracomunitari di Paesi che hanno accordi di reciprocità con Madrid, e per ora il governo Zapatero non ha firmato intese di questo tipo con paesi a maggioranza islamica.

Shaari
: “Ghettizzante”
L’idea del partito musulmano non convince Abdel Hamid Shaari, presidente dell’Istituto culturale islamico di viale Jenner, a Milano: "In Italia noi preferiamo parlare di una lista civica composta da extracomunitari con alcuni italiani che vogliono aderire ai nostri punti programmatici – dice  – Ritengo sbagliato fare un partito islamico perchè ci confinerebbe in una zona ghettizzata della politica”.

La lista civica verrà presentata alle prossime elezioni comunali. Shaari spera che intanto arrivi una legge per il voto degli immigrati, ma dice che "in caso contrario ci candideremo lo stesso, pur sapendo di prendere pochi voti".

"Il nostro principio è quello di sensibilizzare e responsabilizzare gli stranieri a Milano, spiegare loro che devono difendere da soli i propri diritti. Questo non vuol dire che non si possa collaborare con altri partiti, ma se abbiamo la possibilità di fare da soli è meglio" aggiunge Shaari.

Il programma? “È in fase di realizzazione, ma la richiesta di costruire una grande moschea in città non è tra le nostre priorità. Riteniamo più urgente intervenire sul decreto sicurezza emanato dal ministro degli Interni, Roberto Maroni".

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