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Indiani in festa per Vaisakhi

A Roma previsti 7mila fedeli per il corteo religioso. Balbir Singh:"pregheremo per la pace"

Roma – 14 aprile 2011 – Giorni di festa per le comunità sikh di tutta Italia, perché oggi ricorre la festa del Vaisakhi. 

Il Vaisakhi è la più importante delle ricorrenze nel calendario sikh perché “si celebra il battesimo di questa religione” spiega Balbir Singh, presidente del tempio sikh di Roma, “questo 14 aprile sarà il 312° anno di celebrazione”.

Originariamente in questa data si festeggiava il buon andamento del raccolto e lo si faceva il primo giorno del mese di Baisakh che corrisponde proprio al 14 aprile. Il Vaisakhi è un grande momento di festa che oltre a segnare l’inizio della primavera è anche simbolo dell’identità religiosa dei Sikh.

Infatti in questo giorno si ricorda quando Guru Gobind Singh, il terzo dei dieci maestri del Sikhismo, fondò il Khalsa: la confraternita che riunisce i sikh praticanti, il cui significato è proprio quello di “puro” ed è anche il segno della totale dedizione alla fede.

Se in India saranno in moltissimi i fedeli che andranno in visita al Tempio d’oro di Amristar per rivolgere le loro preghiere, anche in Italia i circa 80mila sikh presenti si sono organizzati per festeggiare l’importate ricorrenza. 

A Roma, spiega il presidente del Tempio della Capitale, il Vaisakhi si festeggerà domenica 17 aprile con una lunga sfilata “abbiamo previsto una partecipazione di  circa 7mila fedeli”. La festa prevede anche un lungo periodo, nell’arco della giornata, dedicato alla preghiera “dalle 13 alle 17 pregheremo, dopo aver sfilato in un percorso che parte dalla basilica di Santa Maria Maggiore e terminerà a Piazza Vittorio, sarà un bellissimo corteo religioso nel quale chiederemo la pace per il mondo” conclude il direttore Balbir Singh.

Marco Iorio 

 

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