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Influenza A: vaccino anche agli irregolari

Rientra tra gli interventi garantiti a tutti, indipendentemente dal permesso. Precedenza ai soggetti più vulnerabili

Roma – 6 novembre 2009 – Anche chi non ha il permesso di soggiorno può vaccinarsi contro l’influenza A.

Le vaccinazioni rientrano tra gli interventi di medicina preventiva garantite dal Sistema sanitario nazionale a tutti, italiani e stranieri, indipendentemente dalla regolarità della presenza in Italia. I clandestini non hanno il medico di base e possono quindi rivolgersi alle Asl dove, conviene ricordarlo, non corrono alcun rischio di essere denunciati.

Naturalmente, così come succede per italiani e immigrati regolari, anche tra chi non ha il permesso di soggiorno si rispetterà l’ ordine di somministrazione indicato dal ministero della Salute. Hanno quindi la precedenza i soggetti più vulnerabili: persone che già soffrono di malattie gravi e donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza.

La psicosi da influenza A non sembra comunque aver ancora colpito gli immigrati, come conferma chi li cura ogni giorno.

"Solo in pochi ci hanno chiesto del vaccino, spesso li hanno mandati qui i datori di lavoro, più preoccupati di loro. Chi arriva è comunque già abbastanza informato, per ora noi non somministriamo il vaccino quindi indirizziamo chi lo vuole alla Asl" dice Luciana Mai, responsabile del servizio di accoglienza degli ambulatori Naga di Milano.

Anche all’ambulatorio Caritas accanto alla Stazione Termini di Roma non si registrano emergenze. "Per ora non c’è un afflusso particolare legato all’influenza. Per le vaccinazioni ci siamo sempre coordinati con la Asl e faremo così anche stavolta, magari pianificando il numero di persone da inviare" spiega Salvatore Geraci, responsabile area sanitaria della Caritas.

Elvio Pasca

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