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Infortuni, Lombardia, Emilia e Veneto le regioni più a rischio

Totalizzano oltre la metà di denunce e morti bianche tra stranieri. Gli infortuni costano 44 miliardi l’anno Roma – 5 luglio 2010 – Lombardia, Emilia Romagna e Veneto hanno totalizzato il 57,3% delle denunce e il 50% delle morti bianche tra i lavoratori stranieri. La stessa tendenza riguarda anche le malattie professionali, il 13% sono state registrate in Lombardia, preceduta da Emilia Romagna (25%) e seguita dal Veneto (11%), che insieme fanno quasi la metà di tutte le denunce arrivate all’Inail, con un’ incidenza pari a 4 – 5 punti in più rispetto alle altre regioni italiane.

Sono i dati Inail del 2008, resi noti nel corso della Mostra Convegno "Progetto Sicurezza", tenutasi al Palazzo delle Stelline di Milano dall’1 a 3 luglio e organizzata dalle due più importanti organizzazioni italiane in tema di sicurezza sul lavoro, Inail e Aias.

La punta massima di incidenza si raggiunge nella provincia di Pordenone, dove ogni tre infortuni uno coinvolge un immigrato, seguita da Treviso e Piacenza. Le nazionalità più coinvolte sono quelle più numerose in Italia: Marocco, Romania e Albania.

"In questi 35 anni – ha commentato il presidente di Aias, Giancarlo Bianchi – abbiamo sempre creduto che una sicurezza diffusa e efficace sia possibile e realizzabili in tutti i contesti e a tutela dell’incolumità di chiunque svolga una professione e continuiamo ad esserne convinti.” 

Gli ifortuni sul lavoro, secondo le recenti stime Eurispes, rappresentano un costo superiore ai 43,8 miliardi di euro, pari al 2,8% del Pil italiano. Sempre l’Eurispes ha stimato che la riduzione dell’1% numero degli infortuni genererebbe un risparmio economico pari a 438 milioni di euro.

Marco Iorio

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