Roma, 12 aprile 2019 – Un arresto, 4 indagati e perquisizioni: è il bilancio di un’operazione della polizia di Pordenone eseguita nei confronti dei presunti componenti di una banda che faceva arrivare clandestinamente in Italia africani tramite documenti falsi al costo di 6mila euro per “pratica”.
L’indagine della Squadra Mobile ha interessato la locale comunità ghanese, individuando una persona, di quella nazionalità, in grado di far giungere in Italia e nei Paesi dell’Unione Europea cittadini africani predisponendo falsa documentazione, dai visti ai passaporti, per assicurarne l’ingresso illegale, previo pagamento di ingenti somme di denaro.
Si è quindi delineato un ben strutturato ed articolato gruppo, operante da almeno due anni e gestito da un ghanese regolarmente soggiornante a Pordenone, referente per la propria comunità, in grado di far giungere dal continente africano connazionali senza i requisiti di ingresso, falsificando materialmente i documenti di viaggio, con tariffario di 6.000 escluse le spese per il viaggio aereo. I pagamenti illeciti venivano effettuati tramite i circuiti internazionali di transfer-money, somme autoriciclate in Ghana attraverso investimenti immobiliari. Gli inquirenti hanno riscontrato una vera e propria tratta di persone sulla rotta Accra-Instanbul-Bologna, ma anche Parigi o Amsterdam oltre che aeroporti dislocati in altri paesi dell’Unione Europea.
Il gip del Tribunale di Pordenone, su richiesta della locale procura, titolare dell’inchiesta, ha così emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del capo del gruppo, un 30enne ghanese residente in provincia di Pordenone, operaio in un’azienda che produce mobili: è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione illegale pluriaggravato in concorso.Altri 4 ghanesi sono indagati per lo stesso capo d’imputazione, mentre il titolare di una ex agenzia di viaggi è stato sottoposto a perquisizione domiciliare sempre disposta dalla Procura di Pordenone.