Le cittadine extraue che hanno ottenuto l’asilo politico sono equiparate alle italiane. Domanda in Comune ROMA – L’assegno di maternità del Comune spetta anche alle neo mamme extraue alle quali è stato riconosciuto lo status di rifugiate politiche.
Il chiarimento arriva con un messaggio dell’Inps, che conferma così un’interpretazione estensiva della legge, secondo la quale hanno diritto all’assegno le "donne residenti, cittadine italiane o comunitarie o in possesso di carta di soggiorno". Un’interpretazione letterale avrebbe infatti escluso le cittadine straniere che hanno chiesto e ottenuto asilo in Italia.
L’Inps ricorda però che il ministero del Lavoro "ha ritenuto che, ai fini della concessione dell’assegno di maternità, le cittadine extracomunitarie in possesso dello status di rifugiate politiche debbano essere equiparate alle cittadine italiane". "Conseguentemente, fermi restando gli altri requisiti di legge, le rifugiate politiche possono accedere al beneficio in esame anche se non in possesso della carta di soggiorno".
L’assegno dei Comuni viene concesso alle mamme che non hanno diritto ad alcuna indennità di maternità per altri motivi, ad esempio come lavoratrici o, in misura ridotta, alle lavoratrici che hanno percepito un trattamento inferiore all’importo dell’assegno. Inoltre il reddito del nucleo familiare non deve superare un tetto determinato.
Per il 2007 l’importo massimo dell’assegno è di 294,52 € mensili per cinque mesi, per complessivi 1.472,60 €. La domanda si presenta presso il Comune di residenza entro sei mesi dalla nascita del bambino o dal suo ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento pre-adottivo.
(25 maggio 2007)
Elvio Pasca