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Insediata la Conferenza permanente “Religioni, cultura e integrazione”

Riunirà periodicamente rappresentanti religiosi, studiosi, esponenti della cultura, della società civile e delle istituzioni. Riccardi: “Costruire una casa comune”

Roma – 20 marzo 2012 -Sono iniziati ieri i lavori della Conferenza nazionale permanente “Religioni, cultura e integrazione”, il nuovo organismo consultivo voluto dal ministro per l’integrazione e la cooperazione Andrea Riccardi. Riunisce rappresentanti religiosi delle comunità straniere presenti in Italia, studiosi, esponenti della cultura, della società civile e delle istituzioni. Ogni incontro sarà dedicato a un tema particolare.

 

“Oggi il nostro problema – ha spiegato Riccardi – è costruire una società integrata, dove non si perdano i costumi e le tradizioni religiose della propria terra ma si viva insieme in una casa comune che si chiama Italia”.

Secondo il ministro, i responsabili delle comunita’ religiose “possono essere mediatori per un’integrazione virtuosa che non significhi azzeramento del proprio patrimonio religioso e culturale ma che sia apertura alla lingua, alla cultura e all’identita’ italiana”. A tutti, e in particolare ai leader, e’ “chiesto il ripudio non solo della violenza ma anche di un linguaggio violento contro altri gruppi etnici o religiosi o altri Stati”.

“Non so dire se il multiculturalismo rappresenti una via gia’ destinata al declino”, ha commentato il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. “Mi appassiona, invece, il discorso sulla tolleranza costituzionalmente orientata. Una tolleranza, cioe’, che non e’ indifferenza, non si concreta in un’accettazione acritica del diverso, ma richiede una capacita’ costruttiva in cui si affermi, senza reticenze, la concezione laica dello Stato democratico”.

Secondo le stime dell’ultimo Dossier Caritas/migrantes, tra i 4,5 milioni di immigrati residenti in Italia al 31 dicembre 2010, c’erano 2,4 milioni di cristiani, 1,5 milioni di musulmani, 120mila induisti, 89mila buddisti , 61 mila fedeli di altre religioni orientali, 46mila che fanno riferimento alle religioni tradizionali (per lo più dell’Africa), 7mila ebrei e 83mila appartenenti ad altre religioni.

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