Parolacce e sputi contro la giocatrice di colore. Meneghin: “Mentecatti”
Roma – 8 aprile 2010 – Insulti razzisti e sputi contro Abiola Wabara, giocatrice di basket di colore.
Italiana di origine nigeriana, Wabara è ala della Geas Sesto San Giovanni, che mercoledì sera era impegnata a Casnate (Como) per una partita dei playoff di A1 contro la Comense. Verso al fine della partita un gruppetto di ultrà è entrato nel palazzetto e ha iniziato a insultare tutte le giocatrici ospiti, ma ha bersagliato soprattutto lei con frasi razziste e sputi.
A fine partita i dirigenti hanno cercato di calmare Wabara, comprensibilmente infuriata. “Gli insulti da parte dei tifosi purtroppo fanno parte del gioco, dobbiamo fingere di non sentirli e andare avanti. Quando però mi sono sentita chiamare ‘scimmia’ e ‘n… di m…..’ non ho potuto restare indifferente” ha commentato la giocatrice.
“Queste cose – ha aggiunto – non dovrebbero succedere, mai. A tutto c’è un limite: è davvero triste vedere uomini adulti che prendono di mira e insultano in particolare una donna, sfociando poi nel razzismo più bieco”.
A Wabara è arrivata la solidarietà di Dino Meneghin, presidente della Federazione italiana pallacanestro.
“Abiola- scrive Meneghin in una nota – e’ una delle nostre migliori giocatrici di interesse nazionale e solo dei mentecatti possono rovinare uno spettacolo sportivo come sono i playoff. Sicuramente non fanno parte del pubblico abituale della Pool Comense e della pallacanestro in generale. Il basket e’ sempre stato caratterizzato dalla multirazzialita’ e i giocatori stranieri e di altre etnie hanno, nel tempo, permesso al nostro sport di crescere e di affermarsi. Mi auguro che sia un caso isolato”